E’ morto stamane Oscar Luigi Scalfaro, ex presidente della Repubblica. Magistrato, deputato fin dalla Costituente, dirigente della Dc, piu’ volte sottosegretario e ministro, presidente della Camera dal 24 aprile ’92, Oscar Luigi Scalfaro e’ nato il 9 settembre 1918 a Novara. La sua attivita’ politica e’ cominciata prestissimo: il primo incarico come presidente diocesano a Novara, prima della Gioventu’ maschile e poi dell’ Azione cattolica; durante il periodo della lotta clandestina si e’ adoperato attivamente per aiutare gli antifascisti. Eletto deputato alla Costituente, e’ sempre stato confermato nel mandato dagli elettori nella circoscrizione di Torino-Novara-Vercelli.
Come deputato ha partecipato attivamente alla vita politica legislativa, quale componente della commissione Giustizia e della giunta delle autorizzazioni a procedere. Eletto vice presidente della commissione speciale per la Corte costituzionale, Scalfaro ha ricoperto la carica di segretario e poi di vice presidente del gruppo parlamentare. Membro del consiglio nazionale della Dc, e’ entrato a far parte della direzione centrale del partito durante la segreteria di De Gasperi. Il primo incarico di governo lo ha avuto come sottosegretario al ministero del Lavoro nel primo gabinetto Fanfani; ha poi ricoperto, nel governo Scelba, la carica di sottosegretario alla Presidenza del Consiglio, e, in un secondo tempo, gli e’ stato affidato contemporaneamente anche il sottosegretariato dello Spettacolo. In questo periodo della sua attivita’ ha promosso la costituzione dell’ Opera nazionale ciechi civili e si e’ adoperato attivamente per il rientro di Trieste all’ Italia, nonche’ per la sistemazione degli esuli della terra istriana. Nel settore dello spettacolo ha impostato e condotto a termine il risanamento degli enti lirici, teatrali e cinematografici dipendenti dallo Stato. Sottosegretario al ministero della Giustizia, nei governi Segni e Zoli, dopo le elezioni del 1958 e’ stato eletto presidente della commissione Interni della Camera; dal ’59 al ’62 e’ stato sottosegretario all’ Interno.
Il suo primo incarico come ministro e’ stato al dicastero dei Trasporti nel terzo governo Moro, carica nella quale e’ stato riconfermato nel secondo governo Leone. Ha poi ricoperto, per un biennio, la carica di segretario organizzativo della Dc e quella di dirigente dell’ ufficio legislativo. Nuovamente ministro dei Trasporti nel primo governo Andreotti, e’ stato nominato ministro della Pubblica istruzione nel secondo governo Andreotti, prima di essere eletto alla vice presidenza della Camera. Rieletto deputato il 3 giugno 1979, Scalfaro e’ entrato a far parte della commissione Esteri ed e’ stato riconfermato vice presidente della Camera. Rieletto deputato per la decima volta, nel 1983, e’ stato ministro dell’ Interno nel primo e secondo governo Craxi. Quello di ministro dell’Interno, dall”83 all”87, e’ stato l’ultimo incarico di governo svolto da Oscar Luigi Scalfaro. I funzionari che collaborarono con lui lo ricordano ”mattiniero, efficiente, instancabile, uomo di grande dirittura morale e correttezza”.
Craxi, all’epoca presidente del Consiglio, gli conferi’ la delega per sottoscrivere accordi bilaterali internazionali, in tema di lotta al traffico di stupefacenti e contro il terrorismo. Fu con lui che il ministero dell’Interno si pose il problema dell’ordine pubblico negli stadi, costituendo il primo comitato nazionale con la collaborazione del Coni. Scalfaro affronto’ in maniera decisa il problema dei sistemi di prevenzione sul territorio e quello dell’efficienza della pubblica amministrazione con incontri diretti con i prefetti e gli amministratori locali in tutte le province italiane. Fu Scalfaro, nell’87 ha proporre la nomina del prefetto Vincenzo Parisi, all’epoca reponsabile del Sisde, a capo della polizia di stato. Nel 1987 il Presidente della Repubblica Cossiga gli affido’ l’incarico di formare il governo, incarico al quale rinuncio’. Come magistrato, Scalfaro svolse le funzioni di Pubblico ministero presso le corti d’assise speciali di Novara ed Alessandria. Come magistrato – ha ricordato piu’ volte – visse un’esperienza profondissima che segno’ la sua vita: in un processo sostenne l’accusa contro un fascista che poi fu condannato a morte, ma Scalfaro, gia’ allora, era contrario alla pena capitale. Nella vita di Scalfaro un episodio fece scalpore, molti anni fa: un preteso schiaffo ad una signora in un ristorante per una eccessiva scollatura accompagnato dalle parole ”Si vergogni”.
Il presidente ha sempre smentito questo episodio, definendolo una ”leggenda” e precisando, in un’intervista di alcuni anni fa, di essersi limitato a chiamare il proprietario del ristorante per invitare la signora a ”coprirsi”, anche perche’ nel locale c’era un anziano sacerdote. Scalfaro ha detto piu’ volte di non aver mai schiaffeggiato nessuno nella sua vita. Nel 1992 il ritorno ai vertici delle istituzioni prima con una breve parentesi da presidente della Camera quindi (in una situazione politica complessa in piena tangentopoli e la pressione della mafia sugli apparati dello Stato culminata nell’assassinio del giudice Falcone a Capaci) con il salto al Quirinale, il 25 maggio. Un settennato complesso, e caratterizzato soprattutto dalla lunga partita con il primo governo Berlusconi e la nascita dell’Esecutivo ‘tecnico’ di Lamberto Dini. Nel 1999 il passaggio delle consegne a Carlo Azeglio Ciampi e il trasferimento a Palazzo Giustiani come senatore a vita.