Una boccata d’ossigeno per le imprese siciliane. Così, l’assessore regionale all’economia Gaetano Armao aveva battezzato, nell’ultima seduta dell’Ars prima della pausa estiva, l’approvazione unanime in Assemblea del ddl sul “credito d’imposta”. Un intervento da 120 milioni. Tutti fondi regionali, dopo che il governo nazionale aveva negato l’utilizzo dei fondi Fas per finanziare questa misura. E, annuncia oggi Armao, accompganato dal presidente della Regione Raffaele Lombardo, “i soldi andranno a quelle imprese che decideranno di denunciare il racket”.
Il credito d’imposta sarà “operativo” nella seconda metà di ottobre, quando verrà deciso il “click day”, giorno i cui gli imprenditori interessati potranno chiedere online il finanziamento per i propri progetti. “Il fatto di partire a ottobre – spiega l’assessore Armao – consentirà a tutte le imprese di avere le ‘carte in regola’. Pensiamo ad esempio alla necessità di dotarsi del Durc (documento unico di regolarità contributiva, ndr) che viene prodotto in circa 45 giorni”.
Una misura, quella del credito, che arriva in un momento di gravi difficoltà economiche non solo a livello regionale: “E la nostra risposta al difficile momento che sta vivendo l’economia mondiale e nazionale – precisa Armao – è proprio questa: non solo tagli agli sprechi, ma anche sostegno agli investimenti e alla produzione. Il solo modo per ripartire davvero”. Anche perché, secondo gli studi dell’agenzia “Prometeia”, spiega Armao, “il credito d’imposta ha un moltiplicatore di cinque. Vale a dire che i 120 milioni che immettiamo come Regione, produrranno 600 milioni. Oltre al fatto che l’esistenza stessa del credito potrebbe invogliare molte aziende a investire qui in Sicilia”.
E l’intervento ha ricevuto l’ok della Commissione Europea: “Proprio ieri – dice Armao – Bruxelles ci ha dato l’ultimo via libera, confermando che quello adottato dalla Regione non è visto come un ‘aiuto di Stato’”.
Il credito d’imposta è frutto dell’accordo con l’Agenzia delle entrate, ente che avrà anche il compito di dare il nulla osta definitivo, dopo la presentazione dei progetti, che arriverà dopo non più di trenta giorni lavorativi dall’istanza presentata dall’impresa.
La misura adottata dall’esecutivo, poi, contiene alcuni elementi di novità. Innanzitutto l’idea di assegnare i finanziamenti “solo a quelle imprese che sporgeranno denuncia, in caso di richiesta del pizzo. La lotta al racket – spiega Armao – non può essere solo una lotta di testa e di cuore. Deve essere anche una lotta ‘di interesse’, di portafoglio. Insomma, la Regione dice alle imprese che denunciare le estorsioni conviene, anche dal punto di vista economico”.
Altra idea, quella di coinvolgere i giovani: “Abbiamo creato – annuncia Armao – un profilo di Facebook, ‘Investire in Sicilia’, dove tutti gli imprenditori potranno trovare informazioni, notizie e chiarimenti di ogni tipo. Ovviamente questa idea è nata pensando agli imprenditori più giovani, sempre più in crescita in Sicilia”. Sempre di meno, ma più grandi e dal fatturato maggiore. E soprattutto guidate da imprenditori sempre più giovani. Questo il quadro dell’imprenditoria siciliana descritta dall’assessore Armao, che conclude: “Siamo certi che col credito d’imposta faremo ripartire il settore, aiutando concretamente soprattutto le piccole e medie imprese”.