Con la requisitoria del pm Lia Sava si sono concluse le richieste della procura di Palermo nel processo “Mafia e appalti”, scaturito dall’omonima operazione del giugno 2010. La pena più alta è stata chiesta per Francesco Paolo Sbeglia (16 anni, nella foto), considerato organico a Cosa nostra, punto di riferimento per gli appalti e il riciclaggio del denaro sporco e trait d’unione con le cosche, anche per “regolarizzare” la posizione di altri imprenditori. Dopo lui c’è Antonino Rotolo (14 anni e 4 mila 500 euro di multa) capomafia di Pagliarelli con già secoli di carcere alle spalle; Franco Bonura (10 anni e 3 mila euro di multa) fin dagli anni ’70 costruttore di riferimento di Cosa nostra; Antonino Maranzano e Fausto Seidita (11 anni) accusati di far parte, rispettivamente, della famiglie mafiose di Uditore e Cruillas; Vincenzo Marcianò, Carmelo Cancemi e Pietro Vaccaro (9 anni) accusati di estorsione; Francesco Sbeglia (6 anni e 4 mesi) e Francesco Gottuso (4 anni e 6 mesi) per per intestazione fittizia e riciclaggio.
E’ stata anche chiesta l’assoluzione per Franco Bonura e Antonino Maranzano dall’accusa di trasferimento fraudolento di valori aggravato in concorso. Le posizioni di Vincenzo Rizzacasa, Salvatore Sbeglia (richiesta: 6 anni e 4 mesi, nella foto) e Francesco Lena (9 anni) erano già state trattate dal pm Nino Di Matteo che ha anche avanzato la richiesta di confisca delle loro aziende.