PALERMO – Si sblocca la vicenda degli Ecomusei in Sicilia. La Commissione Cultura dell’Ars ha espresso il proprio apprezzamento in merito alle linee guida per il riconoscimento degli Ecomusei “a conclusione di un iter che questo Assessorato – scrive in una nota Carlo Vermiglio, assessore regionale ai Beni culturali – ha promosso e sostenuto con grande impegno e convinzione”. La legge che istituisce gli Ecomusei della Sicilia (n.16 del 2/7/2014 ) prevede che la Regione, sulla base di specifici requisiti, riconosca e promuova gli Ecomusei allo scopo di recuperare e valorizzare le peculiarità storico culturali, artigianali e paesaggistiche di un ambito territoriale nella prospettiva di orientarne lo sviluppo sostenibile attraverso la partecipazione dell’intera comunità locale e in collaborazione con soggetti pubblici e privati. A chiedere un’accelerazione sull’iter era stato il Pd Sicilia, con un intervento del responsabile Cultura, Antonio Ferrante. Come previsto dalla norma, l’Assessore nomina un comitato tecnico-scientifico, di cui fanno parte due rappresentanti del Dipartimento Beni culturali e Identità siciliana e quattro comprovati esperti in materia, con il compito di esprimersi sul riconoscimento e la promozione degli Ecomusei, di svolgere funzioni di coordinamento e di esprimere pareri sull’assegnazione di contributi anche a valere su fondi comunitari.
“Gli Ecomusei – prosegue la nota – riflettono una nuova visione di gestione e valorizzazione del patrimonio culturale materiale ed immateriale in cui la partecipazione delle comunità territoriali è la condizione essenziale e il punto di forza. Con questa norma la Sicilia si allinea all’Italia e all’Europa dove molti Ecomusei sono già il segno tangibile di una nuova progettualità che sa fondere cultura, storia, territorio e paesaggio”. “L’Ecomuseo costituisce un patto con il quale i cittadini si impegnano a prendersi cura del proprio territorio attraverso un progetto integrato di tutela, valorizzazione e produzione culturale – conclude Vermiglio. – È una formula strategica di sviluppo che parte dal senso di appartenenza alle proprie radici ed al patrimonio culturale connesso ai luoghi, ma in un’ottica volta a migliorare la qualità della vita dei cittadini e costruire il futuro dei territori”.