Ed ora all'Ars|la torta è divisa in tre - Live Sicilia

Ed ora all’Ars|la torta è divisa in tre

Sono quindici i deputati regionali che hanno aderito al Pdl Sicilia. La conta è stata effettuata ieri pomeriggio a Palermo, dove si sono radunati tutti gli ex eretici del Popolo delle libertà alla presenza di un entusiasta Gianfranco Miccichè.

Martedì la presentazione ufficiale alla stampa della nuova formazione. Parallelamente i parlamentari regionali formalizzeranno il loro passaggio al nuovo gruppo. Rimane da sciogliere il nodo del nome, perché il presidente Francesco Cascio ha subito fatto sapere che non potrà accettare l’esistenza di due Pdl in aula: il vecchio ed istituzionale guidato dal capogruppo Innocenzo Leontini, e quello nuovo costituitosi sull’asse Miccichè- Misuraca-Dell’Utri –Fini.

La topografia dell’Assemblea regionale ne uscirà completamente cambiata, e sarà sostanzialmente divisa in tre spicchi uguali, con conseguenze politiche al momento imprevedibili, come del resto lo è l’intera politica siciliana.

Dunque, il vecchio Pdl Castiglione-Nania rimane con diciassette membri, a cui si potrebbe aggiungere la variabile di Marianna Caronia del gruppo misto. Assommando i tredici dell’Udc si arriva a 31. L’alleanza Mpa- Pdl Sicilia tocca trenta deputati. Il Pd ne ha 29. Particolare curioso ed eclatante: il Partito democratico diventerà il primo all’Ars, e potrebbe pretendere perfino la presidenza. Il suo ruolo sarà comunque determinante in ogni votazione: un’occasione per mettere alla prova immediatamente le strategie del neo segretario nazionale Pierluigi Bersani, e che probabilmente determinerà anche l’esito del ballottaggio alla segreteria regionale fra due settimane fra Giuseppe Lumia e Giuseppe Lupo.

Ma chi sono i quindici nuovi sicul-pidiellini ? I catanesi Giovanni Cristaudo, Giuseppe Nicotra e Guglielmo Scammacca, quest’ultimo in quota Misuraca. Gli ex aennini di stretta osservanza finiana Scilla, Incardona, Aricò, Gentile, Currenti e Marrocco. I dellutriani Titti Bufarcedi e Michele Cimino. L’ex presidente della Provincia di Trapani rientrata nell’alveo Miccichè da cui ogni tanto si distacca. I miccicheiani stretti Greco e Mineo, ed infine Marinese per Misuraca.
Come si vede, in Sicilia si sta consumando un altro strappo che potrebbe avere ripercussioni future a livello nazionale: i fedelissimi del presidente della camera Gianfranco Fini sono ancora numerosi e pronti a seguirlo nei suoi tentativi di marcamento da Silvio Berlusconi.

Intanto in Sicilia il dado e tratto. Ne trarrà immediatamente giovamento il governo Lombardo. Non sappiamo ancora come l’attività dell’assemblea regionale sostanzialmente paralizzata, anche se il presidente della Commissione Bilancio, l’uddiccino Savona, ha convocato per martedì la riunione per dare via libera ai crediti d’imposta. Una schiarita od un episodio ?

Sembra invece tenere la maggioranza di centro destra a Catania, che comprende anche l’Udc. Stamattina a Palazzo degli Elefanti i tre capigruppo Nuccio Condorelli del Pdl, Salvo Di Salvo del Mpa, e Valeria Sudano dell’Udc, in conferenza stampa hanno difeso l’operato del sindaco e della giunta. In un documento congiunto “riconfermano la piena fiducia nell’opera di risanamento economico-finanziario che in questi quindici mesi di governo si è coniugata- si legge ancora nel documento- con la messa in attori una serie di misure idonee a ripristinare la llegalità nell’ambito di numerosi settori della vita cittadina”.

Ma inevitabilmente le attenzioni si sono incentrate soprattutto sui famosi, o famigerati 140 milioni destinati a risanare tre buchi di bilancio ereditati dalla precedente amministrazione.


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