Caos elezioni, oggi la decisione | Guerra sotterranea fra avvocati - Live Sicilia

Caos elezioni, oggi la decisione | Guerra sotterranea fra avvocati

La regola dell'ineleggibilità di chi è già stato consigliere per due mandati ha creato scompiglio.

PALERMO – È inutile girarci intorno: si combatte una guerra sotterranea fra gli avvocati nei corridoi del Palazzo di giustizia di Palermo. La regola dell’ineleggibilità di chi è già stato consigliere per due mandati ha creato scompiglio e fazioni. Se continua così alle prossime elezioni per il rinnovo del consiglio dell’ordine, finora presieduto da Francesco Greco, si dovrà indossare l’elmetto. Sempre che ci saranno, le elezioni. L’impressione, però, è che si voterà come da programma il 30 e 31 gennaio prossimi.

L’ultima novità arriva del Consiglio nazionale forense che ha dato il via libera ad alcune candidature a Roma di coloro che, stando alla norma, sono ineleggibili. Della serie, intanto si procede poi si vedrà. In altre città, invece, il voto è stato rinviato.

I termini per presentare le candidature a Palermo sono scaduti due giorni fa. Oggi è un giorno decisivo: la commissione elettorale dovrà stabilire l’ammissibilità dei candidati e decidere se allinearsi alla decisione del Consiglio nazionale forense andando, come sottolinea qualche avvocato, “contro la legge”.

Le Sezione unite della Cassazione hanno enunciano un principio di diritto che ha sparigliato le carte. Sono ineleggibili gli avvocati che hanno già ricoperto due mandati consecutivi. I supremi giudici si erano pronunciati sul ricorso di un avvocato agrigentino. Poi, un emendamento votato nel decreto “Semplificazione” ha chiarito in maniera definitiva che tale ineleggibilità tiene conto anche dei mandati svolti anteriormente all’entrata in vigore della legge 113 del 2017 che ha introdotto il divieto di rielezione dopo due mandati consecutivi.

“Chiarito” è un parolone: le indiscrezioni dicono che di candidai con due e più mandati alle spalle ce ne sono parecchi. Non hanno alcuna intenzione di fare un passo indietro. Contestano la retroattività della legge. Ne fanno una questione di principio. E così intendono continuare a spendersi per la categoria. Insomma, il ricambio nella rappresentanza può attendere.

Va bene la genuina voglia di impegnarsi e la legittima ambizione, ma in alcuni casi è diventata una questione personale. Molti preferiscono aspettare gli eventi per uscire allo scoperto. C’è qualcuno, però, che pubblicamente esprime la propria opinione. Sandro Geraci e Vincenzo Sparti sperano di diventare due volti nuovi del consiglio. Hanno formato una lista (non si può esprimere un voto di lista, la preferenza è singola, ma è un modo per distinguersi) che si chiama “Forza dell’avvocatura pluralismo e cambiamento”.

“Il criterio dei due mandati è valido – spiegano – un ricambio è necessario ovunque, ma se si vuole seguire la linea del Consiglio nazionale forense sarebbe opportuno discuterne e rinviare le elezioni. La candidatura di un ineleggibile rischierebbe di apparire come una forzatura”. E di aprire anche dei lunghi contenziosi.

Di nomi di candidati ne circolano parecchi. Quelli finora noti – Mario Bellavista, Massimo Motisi, Luciano Termini, Michele Calantropo, Fausta Catalano, Luca Librizzi, Angelo Aiello solo per farne alcuni – hanno la comune caratteristica di non avere due mandati alle spalle. Per l’elenco completo degli aspiranti consiglieri non resta che attendere la decisione della commissione elettorale attesa nelle prossime ore.


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