Enna: Ruisi catturato “grazie a un’intelligence di altissimo livello”

Enna: Ruisi catturato “grazie a un’intelligence di altissimo livello”

Le parole del procuratore Leonte
PROCURA DI ENNA
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VALGUARNERA (ENNA) – A portare polizia e carabinieri sulle tracce di Guglielmo Ruisi, l’uomo che è ritenuto il responsabile dell’omicidio del 10 ottobre scorso di Salvatore Roberto Scammacca – e del successivo incidente in cui perse la vita la signora Nunzia Arena di 86 anni – sono stati i suoi contatti. Ma nessuno dei suoi presunti fiancheggiatori, concentrati soprattutto nell’ambito del suo nucleo familiare, lo ha tradito. E nessuno, cosa ancor più complicata, si è tradito.

Per arrivare a lui, al termine di una caccia all’uomo durata due mesi e mezzo, le intercettazioni telefoniche non servivano a nulla. Il telefonino l’aveva lasciato a casa a Valguarnera. Gli appostamenti erano complicati, perché i suoi familiari erano attentissimi. Ogni contatto era dosato alla perfezione e su schede intestate a extracomunitari.

La cattura

Alla fine l’arresto, stamattina alla Playa di Catania, nel cuore dell’Oasi del Simeto, è arrivato grazie a un servizio straordinario svolto con l’ausilio dello squadrone eliportato dei Carabinieri cacciatori di Sicilia. Ma a eseguirlo sono stati gli agenti della squadra mobile di Enna, assieme ai carabinieri del nucleo investigativo del comando provinciale ennese, diretti dal commissario capo Elena Barreca e dal tenente Vincenzo Spadaro.

La conferenza stampa

A illustrare i risultati dell’operazione, stamani, nell’auditorium Falcone e Borsellino del Palazzo di Giustizia di Enna, c’erano il procuratore facente funzioni di Enna, Stefania Leonte, con il sostituto Massimiliano Muscio. C’era il capo dell’anticrimine della Questura, vicequestore Giuseppe Rapisarda, e il comandante del reparto operativo provinciale dei carabinieri, colonnello Antonino Restuccia.

Presenti, ovviamente, pure gli uomini che hanno operato sul campo, anche “a costo di notti insonni”, in un interscambio continuo e proficuo tra polizia e carabinieri, come hanno spiegato gli investigatori. Alle indagini hanno lavorato ovviamente anche i carabinieri della compagnia di Piazza Armerina e della stazione di Valguarnera, ma ci si è avvalsi, ha fatto notare il procuratore Leonte, di vari nuclei specializzati, come il Servizio centrale operativo e il Servizio di polizia scientifica.

Le parole del procuratore

“Ruisi aveva lasciato il telefonino a casa e si era allontanato conoscendo il territorio in un’area dove ci sono campagne e viuzze difficilmente controllabili, ragion per cui riteniamo che la sua fuga fosse meditata – ha spiegato la Leonte -. E ha beneficiato di una rete di fiancheggiatori in relazione ai quali le indagini sono in corso. Ma le investigazioni, ininterrotte, sono state condotte da una intelligence di altissimo livello”.

L’arresto

Nell’appartamento, dove stava dormendo, era in compagnia di un minore che sembrava controllasse i movimenti all’esterno dell’abitazione. Durante le operazioni sarebbe stato rinvenuto un revolver, che potrebbe essere l’arma del delitto. Non è stata trovata la macchina dell’uomo. L’area in cui è avvenuto l’arresto, un labirinto di costruzioni, è stata “cinturata” per evitare l’eventuale fuga del latitante.

L’omicidio, come detto, avvenne il 10 ottobre scorso. Dopo una lite, lui prese la pistola e l’auto. Cercò Scammacca in pieno centro. Appena lo vide fece fuoco. Poi scese dalla macchina e sparò ancora.

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