Sicilia, Enti e Partecipate: in bilancio primi segnali di miglioramento

Enti e Partecipate regionali, dal bilancio segnali di miglioramento

Nel Consolidato 2022 mancano però i dati di diverse realtà

PALERMO – Migliora il quadro complessivo delle società partecipate e degli enti controllati dalla Regione Siciliana, seppur in uno scenario parziale. La fotografia emerge dal bilancio consolidato 2022 approvato dalla seconda commissione dell’Ars con sette voti favorevoli e due contrari. Il Gruppo amministrazione pubblica (Gap), l’insieme delle società partecipate e controllate che hanno rilevanza ai fini della redazione del Consolidato, fa segnare 14,1 miliardi di euro di “attivo circolante” (il totale del patrimonio utilizzabile), dato in aumento di oltre tre miliardi rispetto al 2022. All’interno di questo quadro crescono anche le ‘immobilizzazioni’, cioè i beni (materiali o finanziari) destinati a rimanere nel tempo e che aumentano il valore di una società, passati dai 6,6 miliardi del 2022 ai 7,3 del 2023.

L’universo delle società partecipate

Dati confortanti ma che non rispecchiano l’intero mondo dei 158 tra enti e società regionali esistenti. Gli uffici dell’assessorato all’Economia, guidato da Marco Falcone, quest’anno hanno comunque aumentato il volume del Gap, inserendo 73 enti (13 in più rispetto al 2022), ma sono 85 le realtà rimaste fuori dal computo complessivo perché non hanno ancora inviato alla Regione i loro numeri. Tra queste 13 Consorzi di bonifica, che collezionerebbero debiti ingenti, ma anche 18 Aziende autonome di soggiorno e turismo e undici Consorzi di ripopolamento ittico “che la Regione – fanno notare dall’assessorato – sta comunque per chiudere”. Restano fuori dalla fotografia anche l’Irsap, l’Eas e l’Ast (ma in quest’ultimo caso i bilanci sono comunque in dirittura d’arrivo).

Il parere dei revisori dei conti

Elementi ricordati anche dal Collegio dei revisori dei conti nella loro relazione di 67 pagine allegata agli atti. Leone Agnello (presidente del collegio), Giuseppe Orazio Rocca e Fabrizio Nicosia,pur esprimendo giudizio favorevole sul Consolidato, hanno elencato cinque criticità nel lavoro confezionato dall’assessorato. Oltre a sottolineare il mancato “riscontro” da parte di diversi enti alle richieste di informazione inviate dalla Ragioneria generale della Regione, i revisori sottolineano poi la “non corrispondenza della situazione creditoria/debitoria per diverse società partecipate”. Una conclusione figlia di un incrocio dei dati di contabilità della Regione con “quanto certificato dalle stesse società”.

Le “raccomandazioni” alla Regione

Agnello, Rocca e Nicosia evidenziano anche che molti enti sono ancora in piedi nonostante la procedura di liquidazione risulti “conclusa”. C’è poi la vicenda della mancata “elisione”, ovvero la compensazione tra debiti e crediti, di alcune operazioni che riguardano Sicilia Digitale, Sas, Seus e Corfilac (Consorzio per la ricerca sulla filiera lattiero-casearia). Il collegio, quindi, formula le sue “raccomandazioni” alla Regione: efficientare la raccolta e la condivisione dei dati necessari per l’elaborazione del consolidato; definire le procedure di razionalizzazione del Gap; implementare le conciliazioni tra la Regione e i suoi enti nel gioco di crediti e debiti. Il Consolidato, una volta approvato dall’Aula, darà il via libera alle assunzioni dei 470 vincitori del concorso Centri per l’impiego. La Regione, infatti, per potere assumere deve avere i documenti contabili in regola con le tempistiche previste dalla legge.


Partecipa al dibattito: commenta questo articolo

Segui LiveSicilia sui social


Ricevi le nostre ultime notizie da Google News: clicca su SEGUICI, poi nella nuova schermata clicca sul pulsante con la stella!
SEGUICI