PALERMO – Il trasferimento a carico del bilancio di 127,8 milioni di euro relativi alle rate dovute dal sistema sanitario per il pagamento del mutuo, la creazione di un fondo di compensazione di 15,9 milioni bocciato stamani in quinta commissione e la norma che assegna 1,2 milioni per i rapporti di lavoro del personale dei soppressi patronati scolastici della città metropolita di Catania. Sono gli articoli del disegno di legge per l’esercizio provvisorio sui quali in commissione Bilancio dell’Ars sono stati avanzati molti dubbi. La commissione ha fissato a domani a mezzogiorno il termine per gli emendamenti rinviando l’esame a venerdì mattina. Il governo, secondo quanto si apprende, avrebbe dato la propria disponibilità a ritirare o modificare le norme contestate. “E’ stata una riunione costruttiva – dice il presidente della commissione Bilancio, Riccardo Savona – Auspico che la manovrina venga approvata in tempi brevi”.
“Il ddl che istituisce l’esercizio provvisorio è sbagliato nella sostanza e nella forma, visto che non ha nulla a che vedere con la gestione provvisoria in dodicesimi, cui Musumeci sembra affezionatissimo, e non a caso è la seconda volta consecutiva che ci ricorre. Il ddl, tra l’altro non sembra interessare più di tanto alla maggioranza, che non ha fatto nulla per difenderlo, se è vero che nella seduta di oggi in commissione Cultura questa era presente con un solo deputato”. Lo dicono i deputati del Movimento cinque stelle all’Ars, secondo i quali il testo contiene “norme completamente estranee”. “In commissione Cultura – dicono i deputati – abbiamo espresso parere negativo, in commissione Bilancio ci impegneremo a presentare degli emendamenti per rivedere l’istituzione del fondo di 16 milioni previsto all’articolo 7 dal governo, che è un po’ un assegno in bianco in mano all’esecutivo e che è stato bacchettato pure dagli uffici per i quali ‘sarebbe auspicabile che l’articolo venisse formulato con maggiore chiarezza e dettaglio, in ossequio al principio di legalità’. Il governo regionale – concludono i deputati – faccia chiarezza sulla ripartizione dei fondi dell’articolo 7 e si assuma la responsabilità dei tagli che sarà necessario operare e delle categorie che saranno penalizzate, visto che lo stanziamento è palesemente insufficiente”.