Estorsione, i boss catanesi in trasferta: condannati NOMI- Live Sicilia

Estorsione, i boss catanesi in trasferta a Pietraperzia: condannati NOMI

La Corte d'Assise d'Appello di Caltanissetta ha confermato, tranne qualche riforma, la sentenza del gup
INCHIESTA KAULONIA
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CATANIA – Condanna a 8 anni di reclusione per estorsione confermata per i due boss dei Santapaola che nel 2017 sono sbarcati a Pietraperzia, nell’ennese, per discutere della ‘messa a posto’ di un cantiere della fibra ottica. Antonio Tomaselli, ex reggente della famiglia Santapaola-Ercolano, e Luca Marino, ritenuto uno dei numero 1 della squadra di San Giovanni Galermo a Catania, sono stati condannati dalla Corte d’Assise d’Appello di Caltanissetta nell’ambito del processo di secondo grado scaturito dall’inchiesta Kaulonia. Operazione che nel 2019 ha sferrato un duro colpo ai Monachino di Pietraperzia. Il Ros ha immortalato summit in cui si è parlato dell’appalto per la posa della fibra ottica aggiudicato dall’impresa ennese a Catania e Santa Maria di Licodia. Le telecamere dei carabinieri immortalano l’arrivo di Tomaselli con Marino in un agriturismo di Pietraperzia. Alla riunione del 7 giugno 2017 partecipano anche facce note della mafia ennese: Salvatore La Delia, Gaetano Curatolo, Antonino Di Dio, Vincenzo Di Calogero e soprattutto i fratelli Giovanni e Vincenzo Monachino. Nel pomeriggio i catanesi poi si sposteranno nella masseria di Gaetano Curatolo. Già nella sentenza di primo grado il gup di Caltanissetta aveva ritenuto che in quegli incontri tra mafiosi catanesi ed enne si fosse parlato proprio dell’estorsione al cantiere.

L’avvocato Maria Caltabiano, difensore di Luca Marino, vuole attendere di leggere le motivazioni – che arriveranno tra 90 giorni – per valutare il ricorso per Cassazione.  Ma non ci sono solo le condanne ai due catanesi. La sentenza riguarda anche un fatto di sangue. La Corte d’Assise d’appello ha ridotto la pena nei confronti di Calogero Bonfirraro, accusato dell’omicidio di Filippo Giuseppe Marchì del 16.07.2017, concedendo le attenuanti generiche (in primo grado era stato condannato all’ergastolo). Rideterminata a 13 anni e 3 mesi (ma con il vincolo della continuazione con altre sentenze) la pena per Vincenzo Capizzi. Riformata a 16 anni e 6 mesi con il vincolo della continuazione con altre sentenze la pena totale nei confronti di Giuseppe Marotta. Confermate le altre pene di primo grado: Filippo Giuseppe Di Calogero 4 anni, Salvatore Giuseppe Di Calogero 8 anni e 8 mesi, Antonino Di Dio 9 anni e 4 mesi, Gianfilippo Di Natale 9 anni, Simone Russo 5 anni, Mirko Filippo Tomasello 8 anni e 8 mesi, Giuseppe Trubia 8 anni e 8 mesi. 

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