PALERMO – Raccogliere “l’entusiasmo e le motivazioni” che arrivano dal popolo di Forza Italia, “dimostrando” che il partito “è in crescita e governa la Sicilia con serenità ed equilibrio”. Marco Falcone – assessore regionale all’Economia, commissario di Forza Italia a Catania e anima della manifestazione ‘Etna23 -Il Meeting del buon governo’ – fa il punto sullo stato di salute degli azzurri che si riuniscono a Taormina con lo stato maggiore del partito, compresi i ministri del governo Meloni e il segretario nazionale Antonio Tajani. L’appuntamento delle Europee 2024 non è lontano, ma Falcone smentisce le voci che lo vorrebbero già in campagna elettorale: “Al momento non esiste il tema di una mia candidatura, prima delle Europee ci sono le priorità di governo per i siciliani e poi il congresso nazionale a febbraio, che porterà FI in una nuova fase”.
La prima convention di Forza Italia in Sicilia dopo la morte di Silvio Berlusconi.
“Abbiamo raccolto tanto entusiasmo da parte della nostra gente. Vogliamo dimostrare non soltanto che Forza Italia è viva e in salute, ma anche che governa con serenità ed equilibrio a Roma, con il governo Meloni, e in Sicilia, con la giunta guidata da Renato Schifani“.
Quattro anni fa fu ‘Etna19’ a Catania, in una fase “di ricostruzione” del partito. Oggi quel passaggio si è concluso?
“Quello che realizzammo nel 2019 fu un cantiere per una fase di riassetto di Forza Italia, soprattutto a livello regionale. Etna19 fu aggregazione, entusiasmo e contenuti. Ricordo anche l’intervento eccezionale di Berlusconi che era impegnato a costruire l’alternativa ai governi di Conte e del Pd. Poi arrivò la pandemia che ci fece saltare ben tre appuntamenti ma eccoci qui, per quello che non è più un cantiere ma un meeting per mostrare i risultati del buongoverno azzurro a Roma e a Palermo. Forza Italia, oggi ricostruita in un centrodestra in salute, è determinante e indispensabile”.
In termini numerici, il coordinatore regionale Marcello Caruso ha parlato di diecimila iscritti in Sicilia.
“Marcello è sempre prudente, ha voluto comunicare una stima che a mio avviso è in difetto. Credo che il numero dei tesserati in Sicilia sia tra undici e dodicimila”.
A Taormina scioglierete anche il nodo Europee. Notizie dal borsino delle alleanze per quanto riguarda l’ingresso della Dc di Cuffaro in un unica lista moderata, così come auspicato anche dal governatore Schifani?
“In Forza Italia non ci sono borsini. C’è un confronto serio e sereno. Il presidente ha posto all’attenzione di tutti noi determinati temi e ragionamenti che vanno affrontati. Alla fine prenderemo la decisione più opportuna che coniugherà sia l’esigenza di aggregare, ma anche la capacità di presentarsi agli elettori con l’orgoglio per la nostra storia e i valori azzurri di sempre”.
Il suo è uno dei nomi più in ballo.
“Al momento non c’è alcuna mia candidatura. Con il presidente Schifani e con Caruso, seguendo la linea nazionale del partito, capiremo come costruire la lista: dobbiamo farlo nel modo migliore, inserendo quelle energie con maggiore radicamento ed entusiasmo con l’obiettivo di portare un grosso risultato per Forza Italia”.
Dalle Europee alle vicende dell’Ars, quanto è stato complicato portare a casa il Collegato ter?
“Ci si è presi il tempo necessario. Abbiamo seguito la linea ‘parlamentarista’ indicata all’inizio della legislatura dal presidente Schifani: confronto con tutti i gruppi parlamentari. Un ringraziamento doveroso va anche al presidente dell’Assemblea Gaetano Galvagno, ha dimostrato di essere garante delle regole”.
Per giorni, però, si è parlato soltanto di contributi a Comuni e associazioni.
“Questa, scusi l’osservazione, mi è sembrata soltanto una esigenza giornalistica. Credo sia più interessante parlare dei 50 milioni di euro inseriti per combattere il rincaro dei tassi di interesse sui mutui prima casa, dei 10,7 milioni per l’adeguamento contrattuale dei dipendenti regionali, degli otto milioni per le cantine sociali, delle risorse in favore delle imprese. Tutto questo senza dimenticare la certezza degli 80 milioni della quarta rata di trasferimenti per i Comuni, i 15 milioni di euro per i disabili gravissimi, i quattro milioni che serviranno per chiudere la vicenda ex Pip e dei 2,5 milioni che consentiranno l’integrazione oraria degli Asu. La lista sarebbe lunghissima per una manovra che ha guardato al rigore dei conti ma anche al rafforzamento degli enti locali e all’economia dei territori mettendo in circolo risorse importanti. Mi piacerebbe che venissero messi in evidenza questi interventi, andando oltre le banalità”.
Ora lo scoglio Finanziaria.
“Il Collegato ter ha rappresentato una manovra propedeutica alla legge di stabilità 2024-2026 il cui testo, per la prima volta dopo oltre venti anni, arriva all’Ars nei termini previsti dalla legge. Il governo Schifani, anche in questo caso, presenterà una proposta aperta anche a contributi migliorativi che possono arrivare dal Parlamento. La legge ha un’anima, una visione. Guarda al rafforzamento dei territori e agli investimenti per la crescita. C’è la lotta al precariato ma anche la salvaguardia dei servizi che la Regione eroga ai cittadini”.
A proposito di precariato, tante forze politiche vi hanno chiesto uno sforzo in più proprio sugli Asu affinché si arrivi a una stabilizzazione.
“Il governo ribadisce la volontà di lotta al precariato e la stabilizzazione degli Asu rientra in questo progetto. Dobbiamo solo verificare che tipo di compatibilità finanziaria avremo. Questa verifica sarà fatta nelle prossime settimane. Ci sono dei tendenziali finanziari ancora da valutare. L’impegno del governo, ribadisco, è quello di mettere la parola fine al precariato che non rende liberi i lavoratori”.