PALERMO – C’è chi proprio non ce la fa a staccarsi dal Palazzo, dopo anni di onorevoli frequentazioni. Chi preferisce, per un po’, rinunciare alla sua professione di impiegato, veterinario o biologo: meglio Palazzo dei Normanni: meno stress. E chi vuole aggiungere ai “titoli” della famiglia, che già vanta un assessore, quello di dipendente dell’Assemblea regionale siciliana.
Già, perché Pietro Scilabra è nella ristretta rosa dei papabili “comandati” del Consiglio di presidenza dell’Ars. Si tratta, per intenderci, di dipendenti pubblici, provenienti da altre amministrazioni, che possono essere “chiamati” da questo o quel deputato. In particolare, da parte dei componenti del Consiglio di presidenza (ne possono nominare uno a testa, tranne il presidente dell’Ars che può nominarne fino a cinque). Pietro Scilabra è, ovviamente, il padre dell’assessore alla Formazione professionale Nelli. Lei, giovane militante nei movimenti giovanili di sinistra, il padre, un docente, invece, è il futuro “comandato” del deputato segretario agrigentino Salvatore Cascio. Un parlamentare del Pid. Il lato “cuffariano” dei centristi siciliani. Il politico ha già chiesto “in servizio” all’Ars il papà della giovane componente dell’esecutivo Crocetta. La pratica sta per essere definita. E insieme alla pratica verrà definito l’importo.
Quando la pratica verrà conclusa, Scilabra si troverà in ottima compagna. Quasi in una mini-Assemblea. Tra i nove “comandati” per i quali è stato già avviato o concluso l’iter di assunzione all’Ars, spiccano infatti due freschissimi ex onorevoli. Edoardo Leanza e Miguel Donegani, infatti, erano due deputati di Sala d’Ercole fino a pochi mesi fa. Leanza, nativo di Cesarò, in provincia di Messina, è stato un inquilino di Palazzo dei Normanni dal 2001 al 2012. Lunghi anni in cui avrà anche nutrito un certo legame con quei locali. Per questo, forse, ecco l’irrefrenabile voglia di tornarci. Così, ecco la “chiamata” del vicepresidente dell’Assemblea Salvo Pogliese. Leanza, dirigente medico chirurgo all’Asp di Enna, potrà quindi continuare a frequentare il Palazzo. Così come Miguel Donegani. Anche per lui, la pratica deve essere ancora chiusa. Ma la chiamata è già arrivata. Da parte del deputato questore Francesco Rinaldi, per la precisione. Il presidente Ardizzone – che attraverso una lettera al segretario generale Tomasello ha chiesto la pubblicazione dei nomi e dei compensi dei consulenti e degli addetti alle segreterie da lui nominati – ha chiamato invece a Palazzo dei Normanni Domenico Pandolfino, politico vicino all’Udc messinese. Per lui, il presidente ha previsto un “ritocco” del compenso attraverso i fondi della Presidenza.
Già, perché questi stipendi – e quelli degli altri comandati – verranno pagati con i soldi dell’Assemblea. Stipendi che oscillano tra 40 e i 70 mila euro annui. Somme che non verranno erogate più dagli enti di provenienza. E in alcuni casi, come detto, possono essere ritoccati verso l’altro attraverso il generoso contributo del deputato di turno. Cifre che consentiranno ai comandati di rinunciare non troppo a malincuore alla professione d’origine, per andare a lavorare, diciamo così, in un ambiente e a un ritmo assi meno… stressante.
Insomma, tanti saluti (almeno il linea teorica) alle vecchie professioni. Antonio Proto, così, chiamato dal deputato questore di Articolo 4 Paolo Ruggirello smetterà per un po’ di fare il veterinario, Vittorio Taschetta, chiamato dal Segretario Dino Fiorenza (Misto) interromperà la sua professione di biologo, Antonino Gargano, chiamato dal Segretario Salvo Lo Giudice (adesso ai Drs) si sposta dalla Regione – dove è un dipendente di categoria C – all’Assemblea, mentre Stefano Finocchiaro (chiamato dal Segretario del Pd Anthony Barbagallo) lascerà il comune di Aci Sant’ Antnio dove è un istruttore direttivo, Giovanni Antinoro, infine, ispettore della Forestale, lascia la Regione e approda a Palazzo dei Normanni, dopo la chiamata del Segretario di Grande Sud Luisa Lantieri.
Tutti con la valigia pronta verso Palazzo dei Normanni, dove concorreranno a far salire la spesa di uno dei pochi capitoli del bilancio interno dell’Ars a crescere. Si tratta del capitolo “Collaborazioni esterne per il Consiglio di presidenza e per le commissioni parlamentari”. Per intenderci, consulenze e staff costeranno 965 mila euro in più rispetto al 2012. Gli “addetti alle segreterie particolari” nello specifico, costeranno 600 mila euro in più. Un “rincaro” che porterà la spesa complessiva oltre l’asticella dei tre milioni. Altri trecento mila euro serviranno per pagare i comandati dell’anno scorso. Quando alcuni dei comandati di oggi erano ancora deputati dell’Assemblea dei privilegi.