PALERMO – “Le tre Città metropolitane e i sei Liberi consorzi sono tutti coinvolti in una gravissima crisi finanziaria che ha compromesso l’erogazione dei servizi all’utenza in particolare sulla gestione della rete stradale di competenza, dei servizi per i disabili e il supporto alle scuole di secondo grado e dell’edilizia scolastica e che ha messo in discussione perfino la continuità del rapporto di lavoro dei dipendenti”. Lo afferma l’assessore regionale delle Autonomie locali, Bernadette Grasso, “che non usa mezzi termini – si legge in una nota dell’assessorato – per descrivere la drammatica situazione, ereditata dal governo Crocetta, in cui versano le ex Province”.
“Le principali cause di questa crisi – prosegue Grasso – sono da ricercare nella drastica riduzione e/o azzeramento dei trasferimenti statali e dal prelievo forzoso operato dallo Stato attraverso il contributo di finanza pubblica. Con il monitoraggio eseguito dal dipartimento Autonomie locali sulla base dei dati forniti dai responsabili finanziari delle ex province regionali, si è stimato il disavanzo strutturale (differenza tra entrate e spesa corrente) in 118 milioni di euro per il 2015, 147 per il 2016 fino ai 192 dello scorso anno”. Secondo l’assessore “non c’è altra strada se non quella di rivedere l’accordo tra lo Stato e la Regione siciliana in materia di finanza pubblica sottoscritto dal governo Crocetta il 20 giugno 2016, rideterminando il prelievo forzoso che se non corretto determinerà nel breve periodo il fallimento delle ex Province che fino ad oggi sono riuscite a sopravvivere solo perché avevano spazi finanziari derivanti dagli avanzi di gestione che oramai si sono esauriti”.
“Col governo nazionale che uscirà dalle urne il prossimo 4 marzo, dovremo con immediatezza riaprire la trattativa e rivedere l’accordo – conclude – e, in virtù del livello di autonomia speciale, ricollocare la disciplina dei rapporti finanziari tra Stato e Regione all’interno della Commissione paritetica prevista dall’art.43 dello Statuto siciliano”.