PALERMO – Altro giro altra corsa. Il Fondo Pensioni ex Sicilcassa è pronto ad avviare la vendita all’asta di tutti i suoi gioielli: 52 cespiti con 550 lotti tra edifici storici, residenziali, uffici, autorimesse e locali commerciali. Valore? “Trecentottanta milioni di euro fino a qualche anno fa – afferma Marcello Critelli, presidente del consiglio d’amministrazione del Fondo –. Adesso, con la contrazione del mercato immobiliare, l’obiettivo è sceso a 250 milioni di euro”. Una bella batosta, insomma. Ma tant’è.
Il tentativo di vendere gli immobili in un unico blocco, infatti, si è rivelato un flop (nel 2010 il Fondo aveva provato a percorrere questa strada affidandosi all’advisor Mediobanca) e domani si darà il via al nuovo corso: verrà pubblicato, infatti, l’avviso delle aste che partiranno dal prossimo 26 novembre. “Trascorreranno 60 giorni dalla pubblicazione dell’avviso all’apertura delle aste – continua Critelli – così da dare l’opportunità ai possibili acquirenti di organizzarsi”. D’altronde l’elenco degli immobili è lungo e variegato. Ci sono appartamenti a Palermo (il 90% circa), Cefalù, Termini Imerese, Messina, Catania, Caltanissetta, Trapani e Roma, dove si vende un attico ai Parioli di 277 metri quadrati, il cui prezzo a base d’asta è di 3,1 milioni di euro.
Diversi i palazzi di pregio a Palermo: da quello di vetro di piazza Castelnuovo (nella foto), sede del Fondo (ottomila metri quadrati), che solo qualche anno fa valeva qualcosa come 30 milioni di euro e che secondo l’ultima stima di Reag, Real estate advisor group, il valutatore immobiliare internazionale coinvolto nella procedura di dismissione, si potrà comprare per 12,4 milioni, all’immobile di via Cordova, oltre 20 mila metri quadri in pieno centro, che ospita la procura generale della Corte dei conti e il call center di Alitalia. Ultima valutazione? Circa 32 milioni a fronte dei 16 milioni spesi per acquistarlo e dei 65 calcolati dall’Agenzia del territorio nel 2009. E ancora, la sede del Monte dei pegni del Bds, in via Pasquale Calvi (prezzo base d’asta 12,8 milioni); 19 appartamenti in via Notarbartolo, 24 in via Crispi, oltre 100 in via Giovanni Dotto. A Catania c’è, fra le altre cose, una porzione di Palazzo Tezzano in via Etnea, sede dell’ex Standa, il cui valore a base d’asta è stato calcolato in quasi 8 milioni di euro. E poi un intero complesso immobiliare a Milazzo a pochi metri dal porto e appartamenti sparsi in mezza Sicilia.
“Si tratta dell’operazione immobiliare più imponente avviata nell’Isola”, continua Critelli. E aggiunge: “Dal 2010 all’estate del 2011 ci siamo imbattuti in una quarantina di trattative. Tutte misteriosamente fallite nel momento stesso in cui si trattava di passare a una fase più concreta. È per questo che abbiamo deciso di percorrere la strada della vendita frazionata”. Una strada sicuramente più lunga, ma che secondo i rappresentanti del Fondo, dovrebbe permettere pian piano di distribuire ai 4.300 iscritti la dotazione in quota capitale. “Già con una vendita del 30 per cento degli immobili – spiega il presidente – potremo coprire le prestazioni dovute per obbligo di legge. Quindi potremo passare al pagamento delle integrazioni previste dal Fondo”. Le aste si svolgeranno tra novembre e gennaio e saranno curate dalle associazioni notarili delle varie province, che si occuperanno anche della custodia e delle visite ai vari immobili.