PALERMO – Con un’interrogazione parlamentare, prima firmataria Roberta Schillaci, il M5s chiede spiegazioni sulle modalità di concessione di contributi e soldi pubblici ad enti, associazioni, fondazioni e associazioni siciliane non aventi scopo di lucro, per la realizzazione di iniziative di rilevanza sociale, socio-sanitaria, culturale, storica, ricreativa, artistica, sportiva, ambientale, di promozione del’immagine e dell’economia della Regione. “Con un inspiegabile metodo da ‘stop and go’ ripetuto, con decreti prima emanati dall’assessorato alla Famiglia e poi revocati – dice la deputata regionale – si sono accumulati notevoli ritardi nella concessione dei contributi a fondazioni ed enti, a causa di criteri utilizzati dalla Pubblica amministrazione, non in linea con il dettato normativo”.
“Abbiamo riscontrato – prosegue – una prima anomalia nella tempistica di pubblicazione dell’avviso generale, emanato quattro mesi dopo l’entrata in vigore della legge di stabilità 2018. A questo si aggiungono una serie di vizi sostanziali contenuti nel bando, che hanno dato luogo a una serie infinita di ricorsi e contenziosi. Considerato che – prosegue – la Regione deve garantire il rispetto dei principi costituzionali di buon andamento ed imparzialità della pubblica amministrazione insieme al corretto utilizzo dei fondi pubblici sotto il profilo dell’efficacia, dell’efficienza e dell’economicità dell’azione amministrativa, con questo atto parlamentare vogliamo avere spiegazioni sui criteri scelti e sulle procedure per l’assegnazione dei fondi”.
“Il modus operandi dei vertici di alcuni Dipartimenti – conclude Schillaci – ha esposto e continua ad esporre la Regione a contenziosi, che si traducono in un aggravio di costi per le casse dell’amministrazione, soccombente in giudizio, e per i quali non c’è mai un responsabile. Chiedo al Governo di spiegare le ragioni di questi inspiegabili ritardi e delle reiterate violazioni di norme di legge, che contribuiscono a creare un clima di incertezza nel settore con i conseguenti ritardi dovuti al blocco dei bandi e dunque all’erogazione delle risorse. Invitiamo il Governo a comunicare quali azioni intende adottare per porre fine a questa situazione di incertezza ed irregolarità amministrativa e al conseguente spreco di risorse pubbliche, che in Sicilia andrebbero dirottate alla creazione di occasioni lavoro e sviluppo, e non al pagamento delle spese legali”.