PALERMO – “In merito al dibattito politico sulla designazione del candidato presidente alla Regione siciliana, mi preme precisare tutta la mia personale stima nei confronti del professore Gaetano Armao, candidato di estremo riguardo, persona per bene e professionista di sicura levatura. La mia posizione politica però è nota. Oggi il presidente Berlusconi ha gli elementi per decidere, coniugando la necessità di cambiamento, particolarmente sentita dalla nostra gente e dalla maggioranza dei siciliani, con l’esigenza di dare vita ad una coalizione estesa e vincente”. Lo afferma in una nota il capogruppo di Forza Italia all’Ars Marco Falcone.
Sul tema si è espresso da Rimini Giovanni Toti, governatore della Liguria: “In Sicilia la situazione è preoccupante, e spero che nei prossimi giorni il centrodestra abbia in Sicilia un sussulto di responsabilità: perché lasciare che il governo dell’Isola se lo contendano i grillini e un Pd che fino ad oggi ha appoggiato Crocetta sarebbe francamente una delusione per tutto il nostro elettorato. Sarebbe un passo indietro perché dopo le vittorie recenti del centrodestra significherebbe che una regione che lo ha sempre premiato oggi non trova nel centrodestra una classe dirigente”. Lo dice Giovanni Toti di Fi, sottolineando che “tutta questa vicenda nel centrodestra non è stata gestita bene. Speriamo finisca meglio”.
“Io – rileva Toti a margine del Meeting di Cl – non conosco Gaetano Armao e conosco poco Musumeci. Credo che i dirigenti del centrodestra della Sicilia prima ancora che quelli nazionali dovrebbero sedersi attorno ad un tavolo per capire quale sia il candidato che unisce di più. Se Armao è un fattore di unità, ma al momento non mi pare, va bene lui. Se lo è Musumeci, che ha raccolto già una parte dei nostri alleati storici, allora è più conveniente convergere su di lui. Mi spiace il fatto che in Sicilia Forza Italia potesse esprimere personalità da candidare a governatore ma non è mai stato fatto un nome. Eppure diversi me ne vengono in mente. Insomma, tutta questa vicenda non è stata gestita bene. Speriamo finisca meglio”. Secondo il governatore della Liguria, “per il centrodestra è Importante vincere la Sicilia perché, dopo cinque anni di Crocetta, altri cinque anni di Grillo o di un Crocetta sotto mentite spoglie sarebbero disastrosi per la gente e le imprese dell’Isola. D’altra parte, se non si riesce sarebbe cominciare l’ultimo tratto di salita fino alle Politiche, dopo le recenti vittorie, con una battuta di arresto preoccupante per un centrodestra che dovrebbe invece “quagliare” sedendosi attorno ad un programma e candidarsi a guidare il Paese che ha bisogno di cavalcare il refolo di ripresa che c’è. Se ha responsabilità, il centrodestra è l’unico in grado di governare. Se la classe dirigente non è capace di farlo sarebbe una delusione terribile: per me e soprattutto per chi ci ha votato premiandoci in modo che forse allora non meritiamo”, conclude.
E intanto, nel campo del centrodestra arriva la nota del Nuovo Cdu, che a seguito del coordinamento regionale svoltosi a Catania, alla presenza del segretario nazionale Mario Tassone e di Emanuele Pezzino, siciliano e responsabile della segreteria politica nazionale, ha stilato un documento: “A poco più di 2 mesi dalle elezioni regionali, nel centrodestra siciliano regna ancora un’inaccettabile confusione – si legge -. Non si è colto il senso di questo passaggio così delicato, ritornano i ‘nostri’ e con loro i soliti giochi di acrobazia che non sono vera politica. In un momento così delicato l’unica condizione valida sarebbe il recupero dell’unità dopo stalli, contraddizioni e veti reciproci di cui non si comprendono bene le ragioni. Noi del Nuovo Cdu siamo per una proposta programmatica unica del centrodestra, con un candidato capace di governare e di intercettare il massimo consenso dove più conta, tra la gente e non nelle segrete stanze di alcune segreterie politiche e abbiamo individuato questa figura in quella autorevole dell’onorevole Nello Musumeci. Le posizioni di chi nel centrodestra pone problemi di compagnie indigeste sono fuori luogo, tranne che sia consequenziale per la chiusura delle alleanze in Lombardia, Liguria e Veneto, allora tutto potrebbe essere più credibile! Se si vuole consegnare il futuro della Sicilia, così come fatto a Roma, ai populismi e alla democrazia della rete lo si dica apertamente. Il film lo abbiamo già visto e sperimentato con i soliti protagonisti che non avranno mai il buon gusto di cambiare copione. Forza Italia – conclude il documento – scelga tra il fare politica seria e sposare un progetto di respiro nuovo per la Sicilia, o di andare a rimorchio dei soli già noti”.