GIARRE. L’associazione “Oltre l’orizzonte” potrebbe intraprendere un’azione legale contro l’Asp di Catania, qualora i servizi garantiti fino ad oggi dal Centro di salute mentale del distretto di Giarre fossero dimezzati. Tra una settimana due dei tre psichiatri saranno trasferiti ad Acireale e la struttura nei pomeriggi rimarrà sguarnita di medici. “C’è un profilo di illegittimità nella disposizione attuata dall’Asp di Catania – dichiara il presidente dell’associazione Santina Bucolo – poiché il piano strategico sulla salute mentale della Regione Siciliana, emanato nella primavera del 2012, prevede per le modifiche sul territorio la concertazione con l’ente locale e con le associazioni di genitori. Tutto ciò non è avvenuto. Per questo stiamo valutando l’eventualità di rivolgerci ad un legale per ripristinare la piena operatività di questo centro”. Prosegue quindi senza sosta la battaglia a tutela del Centro di salute mentale, un punto di riferimento indispensabile per i familiari e i disabili psichici.
“Questa struttura svolge un’attività eccezionale grazie ai medici e agli operatori che vi prestano servizio – prosegue Santina Bucolo – E per noi genitori e per i pazienti costituisce una delle poche certezze. Si tratta di un servizio delicato che ha permesso di evitare tanti Trattamenti sanitari obbligatori nel corso di questi anni. Io spero che nessuno si trovi mai ad affrontare un Tso. Si tratta di un intervento che si fa con medici, infermieri e forze dell’ordine per sedare la persona che non può più essere contenuta e che in modo forzato viene ricoverata in una clinica. Questo dipartimento in questi anni – conclude il presidente dell’associazione – con il servizio svolto, capillare, di prevenzione, ha permesso che questi Tso fossero limitati al massimo. Apprendere che le attività del centro, che per noi è un punto di forza, saranno dimezzate rappresenta un grave problema”.
Per sensibilizzare l’opinione pubblica i volontari dell’associazione hanno organizzato una giornata di volantinaggio, presidiando il Centro di salute mentale, l’ospedale “Sant’Isidoro” e la sede del distretto socio sanitario. Alla protesta si è unito anche il responsabile del dipartimento sanità della Cgil di Catania, Salvatore Cubito, che attraverso una nota ha duramente condannato il provvedimento dell’azienda sanitaria, minacciando la mobilitazione in caso di mancata revoca del provvedimento. “La vicenda – si legge nel comunicato del sindacato – suona come l’ennesimo sfregio perpetrato nei confronti del territorio del distretto di Giarre che comprende ben 10 comuni distanti tra loro anche 30 chilometri.
Dopo il notevole ridimensionamento della struttura ospedaliera, ci si aspettava il potenziamento dei Servizi territoriali a presidio e “protezione” della salute pubblica. Si continua invece nell’opera di demolizione anche dei pochi servizi funzionanti. Ancora una volta si ha il sospetto che taluni Dirigenti agiscano non in funzione dei diritti dei cittadini ma con l’obiettivo di perseguire progetti che nulla hanno a che vedere con l’oggettiva esigenza dei territori. La Cgil, pertanto, chiede al Commissario Straordinario di intervenire con immediatezza per revocare un provvedimento ingiusto e penalizzante per il territorio del distretto Sanitario di Giarre e chiede che si metta la parola fine allo smantellamento dei servizi”.