CATANIA – L’episodio poteva accadere ovunque, in una Catania sempre più in preda ad atti vandalici e violenti. Ma forse, il fatto che stavolta chi ha subito non si è limitato a lamentare assenze o mancanze, ma, attraverso un appello, è riuscito a rappresentare, più di ogni altro fatto di cronaca, la grave china che la città ha preso da tempo per quanto riguarda la “cultura” e tutte le sue implicazioni, evidentemente ha dato una scossa.
Il furto allo storico cinema King, raccontato da LivesiciliaCatania, e la fotografia scattata dai gestori della sala, sulla deriva del centro storico e di tutto ciò che gravita attorno, a rischio serio di scomparsa, ha mobilitato coscienze e provocato riflessioni su come risollevare un settore traino per qualsiasi realtà voglia progredire in tempo di pace, fondamentale in tempi di crisi per mantenere compatta la società.
Come quella del deputato democratico Giuseppe Berretta che consegna alla propria pagina di Facebook alcune proposte. “Sarebbe sbagliato e riduttivo leggere l’appello lanciato dai gestori del cinema King come lo sfogo amaro – peraltro condivisibile – di chi ha subito un danno, nella fattispecie un furto in pieno giorno, in pieno centro città, tra decine di passanti – scrive. Credo al contrario che si debba andare oltre e, come chiedono questi imprenditori che da anni sono impegnati in un’operazione culturale per dar vita a momenti di aggregazione e vitalità, che le Istituzioni catanesi debbano e possano fare di più”.
“Fare cultura a Catania, ma è così dappertutto direi, non è facile: scarseggiano le risorse, sono pochi gli spazi – aggiunge- Ma è proprio nei momenti di difficoltà che occorre farsi venire le idee, aguzzare l’ingegno, per trasformare le difficoltà in risorse”. Rilanciare le fondazioni culturali, trovare nuove forme di partenariato tra enti pubblici e privati sfruttando per sfruttare le poche risorse che ci sono, riprendendo l’esistente e riempiendo i vuoti, tra le idee lanciate da Berretta.
“Solo un esempio, che mi sta molto a cuore essendomene occupato nei mesi scorsi: la Città della Scienza – prosegue – è l’ennesima incompiuta, uno spazio prezioso che rimane chiuso, inaccessibile, nel silenzio di tutti. Pure del Comune che pur non essendone proprietario potrebbe farsi parte attiva, incitando chi di dovere (Università, Cutgana) a fare il possibile per realizzare l’unico Museo universitario della Scienza della Sicilia, l’unico da Napoli in giù. Già in passato insieme ad alcuni operatori della cultura catanesi avevamo convenuto che fosse necessario rilanciare la capacità di fare rete tra tutti gli attori del territorio”.
Fare rete, per il deputato nazionale del Pd, potrebbe consentire alla città di prendere un’altra direzione e favorire un risveglio che, partendo dalla cultura potrebbe coinvolgere tutti i settori. “So che a Catania in tanti hanno a cuore la sua crescita culturale e tante associazioni “si sbattono” quotidianamente – continua – senza polemica e con lo spirito di chi vuol dare un contributo positivo ritengo che la politica debba cominciare a fare la sua parte. Qui vorrei dare il via ad un concorso di idee per la cultura e il rilancio di Catania – conclude. Chi se la sente? Chi vuole dare idee e contributi? Sarebbe un modo per stimolare i nostri amministratori a fare ancora di più, a cogliere questi duplici segnali che non sono io il solo a vedere: quelli di una città sofferente, rassegnata e con la testa china, ma anche quelli di una città che può ripartire”.