Farmacie, il piano arriva in Aula| In 29 pronte ad aprire i battenti - Live Sicilia

Farmacie, il piano arriva in Aula| In 29 pronte ad aprire i battenti

Piazza Pretoria dovrebbe trattare l'atto giovedì mattina. Tantillo (Fi): "Ci sono due piani, uno della Latella e uno di Orlando: bisogna capire quale considerare". Caracausi (Idv): "Non bisogna fare disparità".

sala delle lapidi
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PALERMO – Ventisette nuove farmacie a Palermo, o sarebbe meglio dire 29. Che nel 2015 potrebbero diventare anche di più, forse 36. Sala delle Lapidi si prepara ad affrontare il così detto “piano farmacie”, approvato nel 2012 dal commissario Luisa Latella ma che adesso va a piazza Pretoria dopo che il Tar ha stabilito che a emanarlo deve essere il consiglio comunale. Un piano che, per intenderci, ha l’obiettivo di adeguare il numero delle farmacie nel capoluogo siciliano: oggi sono 172 (di cui 2 non assegnate), praticamente una ogni 4mila abitanti, ma in virtù di una disposizione del governo Monti il rapporto deve scendere a 3.300 abitanti. Il che significa, per l’appunto, una trentina di locali in più.

Nel 2012 Palazzo delle Aquile ha così approntato un piano: considerata la popolazione residente al 2010, servono altre 27 farmacie che, se si considera le 2 non assegnate (Boccadifalco e Passo di Rigano), salgono a 29, nonostante qualche divergenza di vedute con l’Asp. Il piano prevede le nuove farmacie nelle vie Ernesto Basile (quartiere Montegrappa); Villagrazia (Oreto); Parlatore e Evangelista di Blasi (Noce); Messina Marine, Pomara e Saetta (Settecannoli); Brancaccio e Ciaculli (Brancaccio e Ciaculli); Villagrazia, Belmonte Chiavelli, Santa Maria di Gesù e Aloi (Falsomiele); Nave (Villatasca); Perpignano (Altarello); Castellana (Borgo Nuovo); Trabucco, D’Antoni, Michelangelo e Borsellino (Cruillas); San Lorenzo e Ugo La Malfa (Resuttana); Sferracavallo (Sferracavallo); Partanna Mondello e Castelforte (Partanna Mondello); Brandi e Grande (Pallavicino).

Ma, come detto, alcuni farmacisti hanno deciso di fare ricorso al Tar che stabilisce che la competenza è del consiglio comunale. Nel frattempo, il 23 novembre del 2012, il sindaco Orlando rivede il piano: 15 farmacie vengono confermate, 10 modificate (Boccadifalco, Uditore, Montegrappa, Noce, Villagrazia, Cruillas, Tommaso Natale, Partanna e due a Pallavicino) e 4 (due a Settecannoli di cui una da via Saetta a corso dei Mille, una alla Zisa al posto di Ciaculli e una a Cruillas, da via D’Antoni a viale Regione siciliana) completamente sostituite. Un nuovo piano che però non incontra il favore dell’Ordine: in una nota datata 17 dicembre 2012, infatti, il presidente Antonino D’Alessandro risponde approvando l’ubicazione di 24 farmacie, dando parere favorevole a 3 ma con osservazioni, chiedendo il cambio di ubicazione di quella di Borgo Nuovo (praticamente sulla stradale Bellolampo) e bocciando quella del quartiere Zisa. Una presa di posizione che avrebbe convinto l’amministrazione comunale a fare un passo indietro, tornando allo schema Latella che è poi quello che giovedì mattina dovrebbe essere trattato da Sala delle Lapidi.

“Il problema è che ci troviamo davanti a due piani diversi, quello della Latella e quello del sindaco, con numerose modifiche – dice il capogruppo di Forza Italia Giulio Tantillo – una volta fatta chiarezza, il consiglio dovrà approvare il piano per evitare che i ricorsi possano bloccarlo”. Il piano, in realtà, varrà solo per il 2014 mentre nel 2015 ci dovrebbe essere un adeguamento alla popolazione, il che consentirebbe di far aumentare ulteriormente il numero di nuove farmacie. “Serve un ordine del giorno per impegnare gli uffici a portare il piano per il 2015 basato sui dati aggiornati, qualora il numero degli abitanti sia aumentato”, continua Tantillo. “Noi vogliamo dare risposte alla città, nel rispetto delle farmacie esistenti e senza provocare disparità – dice il presidente della commissione Attività produttive Paolo Caracausi (Idv) – avremmo voluto migliorare il piano predisposto dal commissario Latella ma, a causa della sostituzione dell’assessore alle Attività produttive, si è perso tempo prezioso”.

Il concorso per l’assegnazione delle farmacie intanto è alle battute finali e, entro l’anno, si dovrebbe procedere all’assegnazione, sempre che il consiglio voti il piano. “Il concorso valuterà i requisiti di chi ha fatto domanda – spiega il presidente dell’Ordine D’Alessandro – se il piano subirà modifiche, il Comune dovrà dircelo. Se non si approvasse l’atto entro l’anno scatterebbe il commissariamento, ma pensiamo che il Comune abbia interesse ad approvare il piano”.

In considerazione del fatto che il piano va redatto in rapporto al numero della popolazione, con il censimento aggiornato il numero previsto delle farmacie sara’ certamente aumentato e di conseguenza bisognera’ variare entrambi i piani – dicono Alessandro Anello e Francesco Scarpinato di Ncd – per dare risposte concrete alla citta’ e creare nuovi posti di lavoro bisogna assolutamente far partire le nuove aperture, ma bisogna anche non fare disparita’ con le farmacie esistenti. Per fare cio’ e’ necessario approvare un piano diverso da quello proposto e che sia legato all’aggiornamento della popolazione che sara’ fatto nel 2015. Si potrebbe approvare con una presa d’atto un piano valido soltanto per gli ultimi due mesi del 2014 (evitando ogni possibile commissariamento) e poi certamente varare il piano condiviso con le relative modifiche nel 2015. Si precisa altresì che il piano proposto presenta molte lacune circa la dislocazione delle nuove farmacie, per questo chiederemo le modifiche in aula. Ncd infine ribadisce che gia’ circa 6 mesi fa ha presentato a firma del consigliere Scarpinato un’interrogazione in merito alla tematica, ma ne’ l’allora assessore Di Marco ne’ l’assessore Marano hanno mai dato alcuna risposta esaustiva e per questo si cercherà in aula di far luce su quelle parti che presentano criticità. Lavoreremo affinche’ questa delibera non sia ancora una volta un atto che invece di migliorare e regolamentare la delicata materia, visti già i contenziosi alimentati, crei problemi alla nostra Palermo ed ai palermitani”.

 


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