Fasci Siciliani, non dimentichiamo| Alessandro Tasca di Cutò - Live Sicilia

Fasci Siciliani, non dimentichiamo| Alessandro Tasca di Cutò

PALERMO – Non si può parlare di Fasci Siciliani senza citare Alessandro Tasca di Cutò, che ne fu uno dei fondatori. Un personaggio a cui Anna Maria Corradini ha anche dedicato un libro “Il Principe Rosso. Alessandro Tasca di Cuto, un socialista dimenticato” (Bonanno editore) pubblicato nel 2010. Un volume frutto di una ricerca effettuata su documenti d’archivio dell’epoca che riguardano Tasca, fratello di Beatrice e Teresa di Cutò, rispettivamente madri di Giuseppe Tomasi di Lampedusa e del poeta Lucio Piccolo. Fu proprio lui uno dei protagonisti dei Fasci a Palermo e il libro presenta un’ampia ed esaustiva documentazione sulle riunioni segrete, sugli incontri e sull’attività da lui condotta in merito ai Fasci. Un protagonista indiscusso di quegli avvenimenti, spesso non valorizzato come dovrebbe. Abbracciò la causa socialista, seguendo le idee e le iniziative di Napoleone Colajanni, leader del partito, partecipando attivamente alla formazione dei Fasci dei lavoratori. Dilapidò l’immenso patrimonio di famiglia per aiutare la Causa politica, ma non furono estranei al disfacimento dei beni, anche le donne e il vizio del gioco. Sposò una nobile polacca, chiamata affettuosamente Ama, da cui ebbe i figli Alessandro Junior e Gioia. Morì solo e di stenti nel 1943, assistito da anonimi amici, di fronte all’indifferenza generale da parte di quelli del suo ceto. Per i suoi trascorsi politici egli fu ricordato come il “ Principe Rosso”, era battutosi per i diritti dei più deboli, degli indigenti, degli operai. Fino all’ultimo non perse mai la sua ironia e il suo humor sarcastico e graffiante.

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