PALERMO – Avrebbero controllato in subappalto alcune commesse aggiudicate dal comune di Favignana. I carabinieri del Nucleo investigativo del Comando provinciale di Trapani hanno eseguito un’ordinanza di custodia cautelare emessa dal giudice per le indagini preliminari Massimo Giuseppe Corleo su richiesta della Procura della Repubblica.
Le accuse contestate
Tre imprenditori trapanesi e uno palermitano sono indagati, a vario titolo, per le ipotesi di truffa aggravata, fittizia intestazione, autoriciclaggio e violazioni della normativa inerente i subappalti. Al centro dell’inchiesta c’è l’imprenditore Salvatore Francesco Russo (finito agli arresti domiciliari), già coinvolto nel processo “Scrigno” del 2019. Servendosi di aziende edili e agricole, che sarebbero state fittiziamente intestate alla moglie Giuseppina Maltese (le è stato applicato il divieto di dimora a Favignana) avrebbero aggirato l’ostacolo della mancata iscrizione alla “white list” della prefettura trapanese.
La denuncia del Comune
In questa maniera Russo avrebbe gestito la manutenzione del verde (38 mila euro) e della rete idrica nelle isole Egadi (108 mila euro). Se ne sono accorti nel 2021 al Comune e lo hanno denunciato in Procura. Il giudice ha disposto il sequestro dell’Azienda agricola Maltese e della Mgf Project.
Nel processo “Scrigno” Russo è stato assolto all’accusa di mafia. In appello l’iniziale reato di estorsione fu derubricato in esercizio arbitrario delle proprie ragioni. Avrebbe commissionato l’incendio dell’escavatore di proprietà di un imprenditore che non avrebbe onorato un debito. Non c’era, però, la querela della parte offesa e fu dichiarato il non doversi procedere.