PALERMO – Favoreggiatore di Messina Denaro sì, mafioso no. La seconda sezione della Corte di appello di Palermo conferma l’accusa di primo grado ed applica uno sconto di 8 mesi all’ex operaio comunale Andrea Bonafade. La pena scende a 6 anni.
La Procura generale aveva chiesto che venisse aumentata fino a 12 anni riqualificando il capo di imputazione in associazione mafiosa.
Bonafede, omonimo e cugino del geometra che prestò una delle identità usate dal latitante, è stato il primo ad essere stato condannato nella cerchia ristretta degli amici del capomafia.
In lui il boss deceduto riponeva massima fiducia tanto da chiedergli aiuto in un momento di grandissima difficoltà. Il 3 novembre 2020 Messina Denaro ha saputo di essere malato di tumore. All’indomani Bonafede ha attivato una sim card e l’ha inserita in un vecchio cellulare in passato usato dalla suocera e dalla madre. Da allora il suo percorso sanitario ha avuto un’accelerazione.
Il cellulare agganciato alla cella dell’ospedale di Mazara del Vallo
I carabinieri del Ros, coordinati dalla Procura diretta da Maurizio de Lucia, hanno mappato il telefonino che il 5 novembre ha agganciato la cella in cui ricade l’ospedale di Mazara del Vallo. Stessa cosa è avvenuta con la scheda del telefono in uso a Bonafede.
Il 6 novembre i due cellulari sono risultati ancora una volta posizionati uno accanto all’altro. È il giorno in cui il geometra Andrea Bonafede ha fatto accesso in ospedale per una visita. In realtà si trattava di Messina Denaro. Dal 9 novembre i contatti si interrompevano.
La nuova linea è rimasta per giorni muta. Il 13 novembre Messina Denaro è stato operato la prima volta all’ospedale Abele Ajello, due mesi prima del secondo intervento alla clinica La Maddalena di Palermo. Il 14 novembre è stata attivata una nuova utenza, sempre intestata a Bonafede l’operaio. Il 18 novembre la nuova sim e quella intestata a Bonafede hanno agganciato una cella di Campobello di Mazara. Messina Denaro era tornato a casa.
All’inizio all’imputato era stato contestato solo il fatto di avere prelevato le ricette mediche per il latitante dal medico Alfonso Tumbarello. “Un favore a mia insaputa”, aveva detto nel corso dell’interrogatorio di garanzia. Non sapeva che fossero destinate al parino di Castelvetrano.
Il video e l’incontro con Messina Denaro
La Procura aveva depositato un video in cui, si vedeva Messina denaro il 13 gennaio 2023, dunque tre giorni prima di essere arrestato, muoversi a Campobello di Mazara. Bonafede arrivò al volante di una macchina del Comune di Campobello di Mazara. Si fermò a parlare con il capomafia, poi riprese la marcia.
Il legale della difesa, l’avvocato Tommaso De Lisi, ha sempre smentito che si trattò di un incontro. Ha depositato il report dei messaggi scaricati dal cellulare di Bonafede. C’era un sms in cui veniva incaricato di recarsi in via Galileo Galilei, ad angolo con via Mare, e cioè a pochi passi dal luogo dell’incontro con Messina Denaro. “Doveva sostituire una lampada dell’illuminazione pubblica”, ha sostenuto il legale.

