CATANIA – “Per qualcuno quello di Debora e’ un altro nome da inserire nel tragico elenco dei femminicidi in Sicilia in Italia. Per noi della Uil no. Il delitto a Macchia di Giarre e’ un’altra sconfitta per noi tutti che non sappiamo alzare abbastanza la voce contro il cinismo di istituzioni politiche, da cui non arrivano risposte adeguate a questa strage in corso nel nostro Paese”. Lo dichiarano le segretarie generali di Uil Sicilia e Catania Luisella Lionti ed Enza Meli in merito all’omicidio di Debora Pagano a Macchia di Giarre e del provvedimento di fermo disposto dalla magistratura a carico del marito della vittima.
“Siamo contrari – aggiungono le esponenti sindacali – a processi sommari. Ci limitiamo come sempre a ribadire massima fiducia nella magistratura e nelle forze dell’ordine. Per Debora e per i suoi familiari, anch’essi vittime di questo delitto perchè assassinati nell’animo, esigiamo giustizia e verità. Nello stesso tempo, pero’, ci chiediamo quante altre volte ancora dovremo rivendicare una profonda revisione del Codice Rosso e di tutta la normativa in vigore, evidentemente inadeguata di fronte a tanto massacro”.
“Ribadiamo ancora che resta molto da fare, specie in Sicilia, dove ad esempio sono una rarità i centri per uomini maltrattanti, ovvero le case di cura dove i Tribunali potrebbero inviare i violenti. Stato e Regione battano un colpo!”.