Dalla pubblica ammenda di Fabrizio Ferrandelli sull’appoggio da parte di Totò Cuffaro alla sua candidatura a sindaco nel 2017 fino a quella di Carlo Calenda a Matteo Renzi: “Lo sa che qui Italia viva appoggia Lagalla?” Questi sono solo due dei contenuti della conferenza stampa fiume del candidato sindaco e del leader di Azione. Si somma l’affondo di Calenda a Lagalla e Cuffaro, il complimento del leader di azione al governo Lombardo, e ancora la battuta di Ferrandelli sui giri di periferia di Lagalla.
Ferrandelli: “Un errore l’appoggio di Cuffaro”
“Nel 2017 quando mi candidai sindaco ho compiuto un grande errore, quello che per affermare idee e visioni si potesse accettare qualche piccola scorciatoia e il supporto di qualche lista elettorale. Cuffaro diede una indicazione di voto su di me, ma accettare liste da lui composte è altra cosa. Comunque quella valutazione sbagliata l’ho pagata”. Così il candidato sindaco a Palermo di Azione e +Europa, Fabrizio Ferrandelli, rispondendo ai cronisti.
Rischio mafia a Palermo
Ferrandelli ha parlato del rischio mafia a Palermo. “Se c’è un pericolo è che tutto quello che è accaduto in questi trent’anni non abbia più senso o valore – ha detto -, ecco perché la città non può mostrare tentennamenti. Questi trent’anni hanno dato alla città gli anticorpi e migliorato la presa di Procura e forze dell’ordine, trovo preoccupante la cappa nera sui diritti, per la presenza di una candidatura, quella di Roberto Lagalla, che non è civica ma sostenuta da leghisti e post fascisti. Riconosco a Leoluca Orlando di avere reso Palermo inclusiva e accogliente e non possiamo rischiare di perdere tutto questo. La paura che vedo in giro è che si possa tornare indietro sui diritti sociali e civili”.
Ferrandelli: “Regalerò a Lagalla una mappa della città”
“Oggi tutti scoprono le periferie di Palermo, girano in camper con l’autista per per vedere quali morti di fame vi abitano. A Roberto Lagalla regaleremo una mappa della città perché non vorrei che il suo autista si perda, non sa dove andare e non conosce le strade. Noi vinceremo le elezioni perché i palermitani hanno capito che io conosco la macchina amministrativa, la città, ogni singola vertenza. E hanno capito che Lagalla e Franco Miceli sono giganti con i piedi d’argilla”. Così il candidato sindaco di Palermo di Azione e +Europa, Fabrizio Ferrandelli, incontrando i giornalisti. “Miceli – ha aggiunto – è una persona per bene, ma non vede l’ora che finisca, perché si sente ostaggio dei dibattiti, l’altro scappa dai dibattiti”.
Calenda: “Qual è la posizione di Renzi?”
“Qual è la posizione di Renzi a Palermo?”, ha chiesto Carlo Calenda durante la conferenza stampa. “A me Francesco Bonifazi e altri mi hanno detto – ha proeseguito -che non è vero che Iv sta con Roberto Lagalla. Mi pare di capire che non ci sta Iv con Lagalla ma ci stanno tutte le persone di Iv: mi pare un modo trasparente, serio e molto riformista. Mi hanno detto tra l’altro che se vince Lagalla quelli di Iv staranno all’opposizione, quindi faranno opposizione a loro stessi. La politica italiana non era mai arrivata a un livello simile, l’opposizione a se stessi”.
Calenda e uno sguardo all’affaire Regione
Il leader nazionale di Azione ha chiarito: “Non parlerò di regionali fino a quando non finiranno le amministrative. In ogni caso noi alle regionali saremo presenti e, un minuto dopo che Fabrizio Ferrandelli sarà eletto sindaco, faremo le nostre scelte. Noi non stiamo con i due poli quando sono una accozzaglia. In molti Comuni – ha aggiunto – in questo momento stiamo col centrodestra e in altri col centrosinistra. Non siamo certo un partito isolato come il M5s della prima ora. Il sistema che abbiamo adottato è che se ci sono i 5stelle in coalizione non presentiamo la nostra lista perché li considero deteriori, non voglia la loro lista e neanche quella di FdI accanto alla mia”. “Penso – ha aggiunto Calenda – che in Italia si faccia una larga coalizione con le forze europeiste, democratiche e liberali, ma non alla condizione di metterci dentro populisti, scansafatiche e mariuoli”.
Poi un giudizio sugli ultimi tre governatori. “Forse Lombardo a mio avviso è stato il migliore governatore, per il resto c’è stato un un disastro epocale. Io ero al governo quando c’era Crocetta, non l’ho mai sentito per una crisi industriale, come se governasse il Sud Tirolo. Da ministro sentivo tutti i governatori, in Sicilia non c’era nessuno. Noi un’altra buffonata come quella di Crocetta o come Musumeci che non riesce a spendere i soldi del il Pnrr non lo faremo”.