CATANIA – Maurizio Ferrara, segretario generale del sindacato etneo degli operatori di Polizia – attraverso una lunga nota – scrive al questore per ribadire il dissenso in merito al prossimo trasferimento di alcuni uffici della questura dai locali di San Giuseppe alla Rena a quelli dell’Interporto. “Abbiamo appreso – spiega – dagli organi stampa che già da alcuni mesi il questore porta avanti il progetto di trasferire la struttura che ospita alcuni uffici della questura (Motorizzazione, R.P.C., Artificieri) dai locali di San Giuseppe alla Rena a quelli della società degli Interporti Siciliani: locali allo stato privi della adeguata conformità alle esigenze della polizia di Stato.
Nella mattinata del 4 agosto, su nostra richiesta, abbiamo incontrato il signor questore per ribadire che la funzione del sindacato è componente essenziale e imprescindibile per la crescita della Polizia di Stato, che assolve il ruolo di confronto e di stimolo (seppure a volte critico), ma sempre improntato al rispetto delle prerogative dei ruoli e delle funzioni e mai timoroso perché – dietro di noi – ci stanno le donne e gli uomini in divisa che quotidianamente fanno grande questo Paese. Abbiamo quindi rinnovato il dissenso verso le sue scelte che, ancora una volta, confermano una palese prevaricazione delle peculiarità sindacali. Detta soluzione, che ci è sembrato sia stata programmata da tempo, a tutt’oggi il questore non ha ritenuto conveniente e opportuno condividerla con le organizzazioni sindacali né, tanto meno, confrontarsi democraticamente. Addirittura, sempre dagli organi di stampa, abbiamo appreso che il questore si è fregiato del nostro consenso su una scelta che, per essere eleganti, abbiamo riteniamo inaccettabile. Ancora non ci spieghiamo come abbia potuto svendere il nostro consenso per una scelta che, se da un lato ci vede esclusi, dall’altro palesemente vede penalizzati i colleghi che prestano servizio nella nostra città. Abbiamo rappresentato, tra le tante difficoltà, anche quelle di natura logistica che dovranno affrontare i poliziotti, delle quali il questore non aveva tenuto in alcun conto.
Abbiamo stigmatizzato la decisione unilaterale assunta dal questore e oggi facciamo appello affinché tutte le sigle sindacali, forze politiche locali e nazionali, organi di stampa, e chiunque abbia un contributo da dare, manifestino pubblicamente la propria vicinanza ad una categoria di lavoratori che quotidianamente si spende per la sicurezza di tutta la cittadinanza. Potremmo anche condividere l’ambizione dell’uomo e del dirigente generale laddove intenda vendere al meglio il prodotto sicurezza ad un prezzo più confacente, pubblicizzando il risparmio considerevole (che comunque non è a titolo gratuito), ma urliamo sdegnati quando il peso del c.d. risparmio ricadrà esclusivamente sulle spalle dei poliziotti e delle rispettive famiglie che, già in periodi di forte crisi economica, vedrebbero incidere il proprio reddito di un importo aggiuntivo annuo di circa 500,00 euro (dato ricavato sulla base di un chilometraggio aggiuntivo di oltre 20 km a/r giornalieri calcolando dalla questura al nuovo sito). Abbiamo fatto rilevare che tali locali, individuati con solerzia ed altrettanta carbonara riservatezza (???), non sono serviti adeguatamente da mezzi pubblici nell’arco delle 24 ore, e non sarebbero comunque compatibili con i turni di servizio che i poliziotti devono espletare. Abbiamo caldamente fatto rilevare le difficoltà che dovranno affrontare i colleghi d’inverno quando la zona viene inesorabilmente sommersa dall’acqua, oppure d’estate quando tutte le arterie che portano a mare sono intasate. E che la disponibilità della struttura che dovremmo occupare non è sufficiente per ospitare tutti i mezzi, che dovranno essere parcheggiati all’esterno, senza nessuna copertura esposte alle naturali intemperie, e quanto personale intenderà impiegare di notte per vigilare la struttura senza pericolo per gli stessi operatori?
Noi abbiamo contestato che gli interessi di chi rappresenta gli operatori di Polizia non sono inferiori agli obiettivi che il questore cerca di perseguire, ma che tutto ciò si può e si deve raggiungere attraverso la concertazione e il confronto, lo sguardo rivolto alle esigenze dell’Istituzione e le orecchie attente alle esigenze dei poliziotti. Pertanto abbiamo raccolto l’invito del questore, che sollecitiamo, ad effettuare insieme un sopralluogo sul sito” – conclude Ferrara.