Due eventi “10 miniballetti” di Francesca Pennini con il Collettivo Cinetico e il progetto di electro world music “Endo” dei palermitani Nuclearte dedicati alla danza e alla musica chiuderanno la XXXVI edizione del Festival delle Orestiadi.
Assistere ad uno spettacolo di arti performative è un’esperienza unica e di forte coinvolgimento emotivo. Il teatro è vita e lo si potrebbe dire anche per la danza e la musica considerando la trasmissione umana di emozioni e sensazioni che avviene tra artista e pubblico. Trascorrere una serata all’interno del complesso del Baglio di Stefano di Gibellina, luogo che accoglie il festival, è un momento a cui vale la pena assistere. Alle spalle si puoò ammirare la magnifica Porta del Belice di Pietro Consagra e le altre opere in lontananza collocate in diversi punti della città.
“È la musica – dice Claudio Collovà, direttore artistico del Festival delle Orestiadi da nove anni – che quest’anno ha fatto da collante alla nostra scelta artistica e che chiuderà questa edizione. La musica come fonte di ispirazione principale, la musica che si unisce con il teatro e poi la danza con riferimenti teatrali, che ha di per sé una congiunzione con quest’arte. La musica quest’anno è entrata a forza in ogni spettacolo con i concerti di Cesare Basile, Curva Minore di Lelio Giannetto, Fabrizio Cammarata e Antonio Di Martino con il loro originale concerto spettacolo “Un mondo raro” dedicato a Chavela Vargas e con l’Orchestra Sinfonica Siciliana, oltre allo spettacolo proposto dalla Piccola Compagnia della Magnolia di Torino”.
Nata da un’intuizione geniale, da un’idea rivoluzionaria, la rete che comprende i luoghi della Fondazione Orestiadi e del suo Festival si muove nel segno della tradizione con la sua memoria storica e dell’innovazione con una contemporanea scelta artistica che vive di numerose attività nel resto dell’anno dedicate alle scuole e al territorio, con gli atelier di artista in cui le opere create vengono donate al luogo. “Ogni anno – continua Collovà – un pubblico appassionato e attento, che vuole ascoltare e vivere uno scambio di anime viene da ogni parte della Sicilia e dall’Europa per assistere al nostro Festival programmando le proprie vacanze in un luogo a forte vocazione turistica”.
Un successo che vive dei finanziamenti del Ministero dei Beni Culturali e dello Spettacolo, degli assessorati regionali ai Beni Culturali e Turismo Sport e Spettacolo e della forte collaborazione del comune di Gibellina. Artisti da ogni parte d’Italia ogni anno prendono parte alla manifestazione, selezionati per la loro autorialità, per il senso e la verità comunicativa del loro progetto. Vi sono artisti che propongono anche degli spettacoli di repertorio. “Per un artista partecipare al Festival delle Orestiadi – conclude Collovà – è un momento felice, una responsabilità nel dono che devono concedere al pubblico che viene ad ascoltare. Ogni artista, che è per noi la forza primaria insieme al pubblico, va via con il sorriso a conclusione del festival, questo è motivo di grande orgoglio e soddisfazione”.