PALERMO – Disco verde delle ultime tre commissioni dell’Ars che mancavano all’appello nell’esame preliminare della Finanziaria: Affari istituzionali, Attività produttive, Ambiente e territorio. La parola passa ora alla commissione Bilancio. La riunione dell’organismo guidato dal meloniano Dario Daidone è fissata per le 10 di martedì.
Lunedì difficile per la maggioranza
Una giornata non semplice quella di lunedì per la maggioranza, con il governatore Renato Schifani costretto a stringere le viti della sua coalizione in un vertice pomeridiano a Palazzo dei Normanni con i capigruppo del centrodestra e i presidenti di commissione. Coalizione di governo che ha faticato non poco non poco nel per coprire tutte le zone del campo nelle tre commissioni e non sono mancati i problemi interni. “Commissioni chiuse e riconvocate a un’ora solo per consentire alla maggioranza di fare le sostituzioni degli assenti che non possono essere fatte durante la seduta in corso”, è stato lo sfogo del deputato di Sud chiama nord Pippo Lombardo.
Tensioni Dc-FdI in commissione
Il centrodestra è riuscito ad evitare l’ennesimo harakiri che si profilava all’orizzonte dopo che Fratelli d’Italia aveva contestato, in commissione Affari istituzionali, l’articolo 5 della finanziaria che prevede contributi ai Comuni per manifestazioni e iniziative sotto la gestione dell’assessorato alle Autonomie locali, guidato da Andrea Messina (Dc). L’ipotesi che FdI potesse votare un emendamento firmato dalle opposizioni, che allargava la platea dei destinatari delle risorse a tutti i Comuni siciliani aumentando anche la dotazione finanziaria, ha mandato in tilt i lavori della commissione. A quel punto il presidente della commissione, Ignazio Abbate (Dc), ha sospeso tutto ed è intervenuta la riunione con Schifani. Ripresi i lavori, la commissione ha licenziato la manovra.
Finanziaria, è corsa contro il tempo
Per la prima volta dopo tanti anni, per questa manovra, che vale circa un miliardo di euro, il governo ha previsto la copertura finanziaria delle norme soltanto attraverso fondi regionali, senza fare ricorso a risorse extra-regionali come si è fatto nel passato. Maggioranza e opposizioni continuano a mantenere le proprie posizioni, anche se si susseguono i colloqui informali tra le parti per arrivare a una intesa ed evitare il braccio di ferro che si sta concretizzando con una valanga di emendamenti da parte del trio Pd-M5s-Sud chiama nord. Il governo punta a incassare l’ok dell’Ars alla manovra entro il 31 dicembre.