"Finanziaria non impugnata | Ombre? Il bilancio è stato risanato" - Live Sicilia

“Finanziaria non impugnata | Ombre? Il bilancio è stato risanato”

Riceviamo e pubblichiamo una nota dell'assessore regionale all'Economia.

Alessandro Baccei
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Riceviamo e pubblichiamo integralmente una nota dell’assessore regionale all’Economia Alessandro Baccei relativa ai conti della Regione siciliana.

Il Consiglio dei Ministri del 24 ottobre 2017 ha deliberato di non proporre l’impugnativa della l.r.15/2017 (legge di assestamento per il 2017) e di chiedere l’impugnativa di alcuni articoli contenenti norme di settore della l.r. 16/2017 (c.d. legge di stabilità regionale stralcio 1). In proposito è bene chiarire preliminarmente che il confronto che si instaura, successivamente alla pubblicazione delle leggi regionali, fra la Regione e i competenti ministeri, attraverso osservazioni e controdeduzioni sulle singole disposizioni, costituisce una prassi consolidata nei rapporti di leale collaborazione tra i diversi livelli istituzionali interessati, volta a chiarire la ratio delle disposizioni, anche con l’assunzione di specifici impegni, laddove necessario per garantire la validità delle stesse; tale prassi ha consentito spesso di superare le osservazioni formulate dal MEF, consentendo così al Consiglio dei Ministri una valutazione finale, in ordine alle leggi regionali, coerente con il dettato costituzionale. Nell’ambito della prassi corrente, in ordine alla l.r.15/2017 (legge di assestamento per il 2017), il confronto instaurato si è concluso con l’impegno della Regione di proporre per l’approvazione da parte della Giunta regionale, entro il termine di chiusura della legislatura in corso, una opportuna modifica che consenta di garantire gli equilibri di bilancio di parte corrente, di fatto anticipando i risultati del rendiconto 2017.

Relativamente alla l.r. 16/2017 (c.d. legge di stabilità regionale stralcio 1), a seguito del confronto, il CdM ha deliberato di chiedere l’impugnativa di 11 articoli riguardanti disposizioni di settore, 10 dei quali non presenti nel testo del ddl originariamente predisposto e inseriti in momenti successivi. Si sottolinea che le uniche due disposizioni sulle quali l’impugnativa è stata richiesta per mancanza (o inadeguata) copertura finanziaria si riferiscono a due norme (art. 26 Fondo di sostegno alle imprese e art. 23 Piano amianto) inserite per iniziativa parlamentare nel corso dell’iter legislativo, spesso da parte di deputati dell’opposizione. In generale, comunque, i motivi di impugnativa si riferiscono a ipotesi di violazione dell’articolo 117 Cost., ovvero a norme emanate in settori riservati alla competenza esclusiva dello Stato. Si coglie l’occasione per replicare ancora una volta alle insinuazioni pubblicate da alcune testate on line con specifico riferimento ai “dubbi” sulla parifica sfociati nel ricorso dinanzi alle Sezioni riunite in speciale composizione della Corte dei Conti. Il giudizio di merito sulla parifica c’è stato, dopo un primo supplemento istruttorio, nella sede naturale deputata delle Sezioni Regionali, il 19 luglio scorso. Il successivo ricorso del Pubblico Ministero presso la Procura Generale d’Appello, Dott. Zingale, è stato dichiarato inammissibile, in linea con quanto richiesto dalla Procura Generale (si attendono le motivazioni della decisione). Dichiarazione di inammissibilità che non risulta avere nulla a che vedere con l’intervenuta approvazione del Rendiconto da parte dell’Assemblea regionale.

Ed allora se le “ombre” gettate sul bilancio e sulla parifica vengono sistematicamente fugate, se il bilancio regionale non viene impugnato, se il rendiconto viene parificato, se l’impianto della legge di stabilità regge e le impugnative del Governo Nazionale sono riferite solo a disposizioni di settore, sarà davvero il frutto di un sinistro complotto fra il Governo regionale, il Governo nazionale, le sezioni riunite della Corte dei conti , il vice Procuratore generale della Corte dei Conti e (perché no?) le lobbies dei poteri forti, come insinuato da alcune testate giornalistiche on line, con l’autorevole sostegno di esponenti di rango che invocano una due diligence alla ricerca di un fantomatico default (ignorando che la traduzione del termine due diligence nel settore pubblico è il giudizio di parificazione, ovvero la verifica di regolarità da parte della Corte dei Conti) o forse siamo semplicemente di fronte alla nuda evidenza di un bilancio risanato e in ordine, per quanto tale circostanza possa parecchio infastidire, alla vigilia della tornata elettorale del 5 novembre prossimo?


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