PALERMO – “L’onorevole De Luca sembra vivere un curioso sdoppiamento politico: da un lato denuncia il “fallimento storico” della manovra, dall’altro rivendica come proprie alcune fra le importanti norme che questa legge contiene”. Lo dice Stefano Pellegrino, capogruppo di Forza Italia all’Assemblea regionale siciliana, in risposta agli attacchi rivolti dal capogruppo Scn alla finanziaria regionale e al governo Schifani.
Pellegrino e la risposta a De Luca
“Ma soprattutto, le dichiarazioni di De Luca non possono che fare sorridere – aggiunge Pellegrino – quando parla di una presunta irrilevanza del governo Schifani quando, negli ultimi due anni, proprio attraverso grazie al confronto istituzionale con quel governo, sono arrivate risorse concrete e cospicue a tutta l’area del Messinese”.
“Fondi per il trasporto pubblico locale, per il gestore idrico, per i parchi archeologici di Taormina e Giardini Naxos, per Arisme, fino all’assegnazione dell’ex area Sanderson al Comune di Messina – prosegue Pellegrino all’indomani dell’approvazione della Finanziaria -. Tutte cose molto concrete, decine di milioni di euro reali, non virtuali. Risultati che non nascono dai like né dai proclami, ma da un lavoro istituzionale che De Luca oggi finge di disprezzare dopo averne beneficiato”.
“Se questa è una giunta ‘ai titoli di coda’, viene spontaneo chiedersi come definire lui che prima tratta, poi incassa risultati e infine insulta il banco – conclude Pellegrino -. La verità è semplice: la legge di stabilità non è stata un palcoscenico per slogan, ma uno strumento che ha prodotto risorse, norme e interventi concreti. Il resto rischia di essere solo un teatrino”.
La replica di Sud chiama nord a Pellegrino
“Rimango sinceramente basito nel leggere l’ennesimo attacco di Stefano Pellegrino a Cateno De Luca. Un comunicato che, più che una critica politica, appare come la prova evidente di una totale mancata comprensione, o forse di una distratta assenza, rispetto a ciò che è realmente accaduto durante l’ultima, tormentata legge di stabilità regionale”. Così il coordinatore regionale di Sud chiama nord, Danilo Lo Giudice.
“È bene fare chiarezza, con dati e fatti, non con slogan – aggiunge -. Nessuna risorsa è stata destinata al servizio idrico del Comune di Messina, contrariamente a quanto lasciato intendere. L’area ex Sanderson non è una ‘concessione dell’ultima finanziaria’, ma discende da una normativa ben precisa, risalente al 2018. Eppure, nonostante una seconda legge regionale, il governo Renato Schifani non è stato neanche in grado di completare il trasferimento al Comune di Messina”.
“Per quanto riguarda ARISME , parliamo ancora di una legge del 2018, finanziata annualmente. Anche questa volta, però, il Presidente della Regione, che ricopre pure il ruolo di Commissario per lo sbaraccamento di Messina, ha ‘dimenticato’ nella delibera di Giunta il finanziamento dell’Agenzia a supporto dell’Ufficio commissariale. Una dimenticanza che pesa come un macigno”.
E ancora: “Sui parchi archeologici occorre ulteriore chiarezza: la norma approvata serve a sostenere, attraverso un principio di solidarietà, i parchi minori utilizzando una quota delle maggiori entrate dei parchi più forti. Con l’avanzo di amministrazione si finanziano opere pubbliche a supporto della valorizzazione turistica nei comuni dove si trovano i siti archeologici. Una scelta che riguarda l’intero territorio siciliano, non singole rendite di posizione”.
“Forse, a questo punto, il buon Pellegrino comprenderà perché, insieme ad altre ragioni politiche, procedurali e sostanziali, Sud Chiama Nord denuncia la mancata attuazione del percorso di liberazione dal pizzo legalizzato. Un percorso che avevamo definito, presentato e condiviso con il Presidente Schifani nel confronto del 29 ottobre, salvo poi constatare che, ancora una volta, la sua parola non ha trovato riscontro nei fatti essendo illustre ostaggio dei capi tribù che hanno già statuito la fine di questa giunta regionale”.
“Qui il problema non è politico, è di onestà intellettuale. Dal Presidente Schifani, dall’assessore Dagnino e oggi anche da Pellegrino. Ammettete, per correttezza, quando anche gli avversari lavorano bene e quando fate vostre le loro idee. Abbiate almeno l’onestà di dirlo”.
“Perché Sud Chiama Nord ha scelto di essere un’opposizione responsabile, che costruisce e non demolisce. Ed è forse questo che dà più fastidio di qualsiasi polemica, soprattutto all’interno delle stesse forze di maggioranza. È evidente dunque che quando mancano la conoscenza dei provvedimenti e dei fatti, il risultato è uno solo: Pellegrino assolto per non aver compreso il fatto”.

