Sicilia, in Finanziaria lotta ai dazi di Trump e ricerca di nuovi mercati

Lotta ai dazi e nuovi mercati, così la Finanziaria va incontro alle pmi

Le misure aggiuntive messe a punto dal governo

PALERMO – È una delle misure-simbolo della Finanziaria 2026-2028 della Regione Siciliana: dieci milioni di euro per sostenere le piccole e medie imprese nella ricerca di nuovi mercati. La mossa ‘pro export’ del governo Schifani è contenuta nel pacchetto di emendamenti aggiuntivi che presto verrà esaminato dalla commissione Bilancio dell’Ars. L’obiettivo è quello di aiutare il tessuto imprenditoriale dell’Isola che deve fare i conti con i dazi imposti da Donald Trump contro le merci importate negli Usa.

Finanziaria, la norma ‘pro export’

La norma interviene su due leve. Con la prima si punta a ridurre il peso degli interessi sui mutui contratti dalle imprese, attraverso un fondo ad hoc presso l’Irfis. La seconda parte, invece, guarda ad un sostegno diretto al processo di internazionalizzazione delle realtà imprenditoriali della Sicilia. Gli aiuti, in questo caso, riguardano espressamente “le pmi che operano su mercati sottoposti a politiche commerciali restrittive in materia di dazi”.

Per queste realtà l’assessorato regionale alle Attività produttive metterà in campo: studi e analisi dei principali mercati di sbocco; un piano per l’internazionalizzazione delle produzioni siciliane vocate all’export; iniziative dedicate ad aprire nuovi mercati; interventi che accompagneranno il sistema imprenditoriale regionale “nell’affrontare la transizione ai cambiamenti in atto”.

Sostegno alle imprese attraverso la Crias

Nello stesso pacchetto di emendamenti messi a punto dal governatore Renato Schifani e dall’assessore all’Economia Alessandro Dagnino sono contenute altre norme di sostegno al mondo imprenditoriale. Una di queste aggiunge cinque milioni di euro al Fondo unico a gestione separata della Crias (Cassa regionale per il credito alle imprese artigiane), che eroga prestiti a tassi agevolati. la stessa Crias riceverà altri cinque milioni per aiutare le aziende agricole.

Commercio penalizzato dai cantieri: 2 milioni di euro

C’è poi la norma che va in soccorso alle attività commerciali delle grandi città a valenza turistica che soffrono a causa dell’apertura di cantieri per la realizzazione di opere pubbliche. Su questa misura il governo ha deciso di impegnare due milioni di euro per il 2026. I fondi saranno gestiti dall’assessorato alle Attività produttive guidato da Edy Tamajo.

La ‘norma Portogallo’

L’Esecutivo punta molto anche sulla cosiddetta ‘norma Portogallo’, che introduce un rimborso del 50% dell’Irpef per chi deciderà di trasferirsi dall’estero in Sicilia. L’intervento, ispirato dagli sconti fiscali attuati dal paese iberico, è stato reso possibile grazie al via libera da parte del Consiglio dei ministri, nel mese di luglio, alla norma di attuazione dello Statuto in materia finanziaria. Un passaggio che ha consentito alla Sicilia, ad 80 anni dall’adozione della sua Carta, di potere intervenire sulle aliquote fiscali di sua competenza. La norma, secondo la relazione di accompagnamento redatta dal governo, “è destinata ad autofinanziarsi” proprio con l’aumento del gettito Irpef prodotto fai trasferimenti in Sicilia.

Il contributo, che non è cumulabile con altre agevolazioni fiscali, sarà versato dal dipartimento Finanze, su richiesta degli interessati, per tre anni. Il tetto massimo annuo per il rimborso sarà di centomila euro. Tra le intenzioni del governo, scritte nella relazione di accompagnamento all’emendamento, c’è anche quella di “stimolare il mercato immobiliare regionale”. Chi deciderà di trasferire la propria residenza nell’Isola, infatti, dovrà anche acquistare o ristrutturare un immobile.

Il centro storico di Marsala

Recupero dei centri storici

Nella stessa direzione va anche il provvedimento destinato al recupero degli edifici nei centri storici. La misura, destinata alle giovani coppie che avviano una ristrutturazione o mettono in atto interventi di efficientamento energetico, prevede una iniezione di 7,5 milioni di euro.

Peronospora e polizze anti calamità: gli aiuti all’agricoltura

Accanto alle stabilizzazioni dei trattoristi dell’Esa (2,1 milioni per il 2026 e 1,8 per il 2027) e all’aumento delle giornate lavorative dei Forestali (quest’ultima mossa pesa per 41,1 milioni), ci sono anche dieci milioni di euro che incrementano lo stanziamento già disposto nel 2024 per indennizzare le aziende agricole alle prese con la peronospora. Verso il mondo delle imprese agricole è previsto anche un altro intervento: 12 milioni di euro in tre anni per meccanismi alternativi alle polizze assicurative che indennizzano le aziende in caso di calamità naturali.


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