La minidiaspora dei finiani |Gentile lascia: "Partito feudale" - Live Sicilia

La minidiaspora dei finiani |Gentile lascia: “Partito feudale”

Dopo Marrocco, che si è autosospeso dal partito, se ne va anche l'ex assessore regionale, che annuncia la fondazione di un altro movimento. E adesso, dei cinque deputati regionali che costituirono il gruppo finiano nella scorsa legislatura, nel partito resta il solo Aricò

ancora defezioni in futuro e libertà
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PALERMO – Sembrano passati anni luce dai tempi, invero recenti, in cui i finiani in Sicilia tenevano salde le redini di un paio di assessorati regionali e vestivano i panni dell’interlocutore privilegiato di Raffaele Lombardo. Futuro e libertà in Sicilia vive in questi giorni di campagna elettorale uno psicodramma collettivo, con addii, scissioni, autosospensioni e polemiche infinite. L’ultima puntata oggi vede l’uscita ufficiale dal partito di Luigi Gentile, ex deputato regionale dell’agrigentino, che saluta e se ne va con i suoi, pronto a fondare un nuovo movimento ispirato, pure questo, all’autonomismo e al territorio.

Dopo le amarezze delle amministrative palermitane e delle regionali – in entrambe le competizioni Fli mancò per poco la soglia di sbarramento restando fuori dalla porta -, i finiani cercano riscatto alle Politiche. Ma la composizione delle liste ha mandato letteralmente in tilt i futuristi. A scatenare le ire di un paio di ex deputati regionali, la scelta del partito di non valorizzare un esponente della Sicilia occidentale in lista, lasciando al siracusano Fabio Granata la seconda piazza dietro a Gianfranco Fini. Una decisione che ha scontentato i deputati uscenti Alessandro Aricò, Livio Marrocco e Luigi Gentile. Il primo, dopo qualche giorno di silenzio, ha deciso di accettare la scelta del partito, ed è stato inserito in lista al numero tre dietro Fini e Granata. Marrocco si è autosospeso dal partito, in aperta polemica, portando con sé gran parte del partito trapanese, indebolendo i finiani in una roccaforte che alle scorse regionali aveva fatto registrare numeri positivi. Oggi, l’addio di Gentile: “Abbiamo constatato che, malgrado le buone intenzioni e le enunciazioni di principio, anche in Fli i metodi e le strategie adottate non hanno tenuto conto dei valori portanti a cui si sarebbe dovuto fare costante riferimento”, dice l’ex assessore regionale.

“Alle regionali dello scorso ottobre, la lista di Fli ad Agrigento ottenne la più alta percentuale di voti in Sicilia e in Italia – ricorda Gentile -. Un dato che avrebbe dovuto avere un giusto riconoscimento da parte del vertice del partito, cosa che invece non c’è stata. Per questi motivi abbiamo deciso di uscire da Fli, un soggetto politiche che ha perpetuato quella negativa tradizione di stampo feudale che avevamo tanto criticato in altre forze politiche”.

Insomma, volano gli stracci. Gentile e Marrocco in questa fase si guardano attorno, insieme ad altri esponenti in uscita dal partito e nei prossimi giorni potrebbero annunciare novità. E si attendono nel frattempo le repliche dei vertici regionali del partito. Fabio Granata aveva bollato come “infantilismo politico” le scelte del giovane Marrocco e dei suoi amici trapanesi. Più morbido era stato Alessandro Aricò, che aveva invitato sui social network l’amico Marrocco a ripensarci. Giovedì, il coordinatore regionale Carmelo Briguglio, Granata e Aricò, presenteranno a Palermo la lista di Fli e sicuramente del caso si parlerà.

Intanto, resta il dato della minidiaspora finiana, alla quale va aggiunta per completezza anche la fuoriuscita, nei mesi scorsi, dell’ex deputato Pippo Currenti. A conti fatti, dei cinque deputati regionali di Fli che nella scorsa legislatura lasciarono il Pdl (Aricò, Currenti, Gentile, Incardona e Marrocco), nel partito oggi ne è rimasto uno solo. Un quadro che non è certo il migliore viatico per una competizione elettorale che già vede il partito relegato nei sondaggi a numeri non entusiasmanti. 

Ai finiani in uscita ammicca in un comunicato Gianpiero Cannella, capolista di Fratelli d’Italia, la lista degli ex An rimasti alleati di Berlusconi ma fuori dal Pdl: “Apprendo con profonda tristezza – dice Cannella – che tantissimi amici del Pdl e di Fli, molti dei quali giovani, hanno manifestato delusione rispetto a scelte calate dall’alto nella composizione delle liste per le prossime elezioni, a loro dico che il nostro nuovo partito vuole riunire le forze che anche oggi si identificano in quella Alleanza nazionale distrutta cinicamente da Gianfranco Fini”.



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