CATANIA – Toccata e fuga la visita del leader di Futuro e Libertà, Gianfranco Fini, a Catania. Il presidente della Camera in tour nell’isola per sostenere Gianfranco Miccichè in corsa per la poltrona di Governatore siciliano e per supportare i candidati alla carica di deputati regionali delle liste FLI. Prima di affrontare il tema caldo delle elezioni in Sicilia Fini si concede una breve battuta sulla strategia delle prossime politiche, dove l’alleanza con l’UDC di Casini potrebbe ricompattarsi. “Così come in Sicilia – afferma – abbiamo costituito un polo per la Sicilia lo stesso faremo per le politiche per creare una lista per l’Italia”.
Riguardo le presunte pressioni dell’entourage di Lombardo che spingerebbero a far votare per Crocetta presidente della Regione, esercitando il voto disgiunto alle Regionali, Fini replica in questo modo: “Commentare delle indiscrezioni é come commentare i pettegolezzi. Non è serio”. In Sicilia Futuro e Libertà ha scelto di allearsi con Grande Sud ed il Movimento per le Autonomie, scostandosi dall’Udc. Fini come valuta uno schieramento che vede nomi di indagati, di collusi o comunque esponenti politici di indubbia trasparenza? Prova imbarazzo? “Se fossero nelle liste di Futuro e Libertà avrebbe ragione – risponde – ma non ho certo la possibilità di decidere i candidati altrui, è evidente però che da questo punto di vista ognuno risponde con la propria coscienza e con gli elettori”.
E come valuta i quattro anni di governo Lombardo? Una domanda a cui Fini risponde in maniera diplomatica. “È compito dei siciliani giudicarlo e non di chi non conosce le potenzialità ed i problemi dell’isola” Ma, poi, pressato dai giornalisti il presidente della Camera manifesta la sua opinione, che un po’ sorprende. “È evidente che se fosse un’idea del tutto negativa non avremmo dato vita insieme a Mpa e Grande Sud quel nuovo polo per la Sicilia. Nel governo Lombardo ci sono state luci ed ombre ma il mio giudizio non è totalmente negativo”. L’ultimo passo del suo intervento è riservato ai siciliani che hanno scelto di non andare a votare. Fini esorta al senso civico. “Il rischio c’è che molti non andranno alle urne, mi auguro però che i siciliani, che sono avveduti, ricordino che non votare significa rinunciare a l’unica arma a loro disposizione”.