CATANIA – Finora la città di Catania ce l’ha fatta a non cedere alla tentazione del panico da terrorismo e a mantenere intatta la propria vitalità nonostante la tensione nelle più grosse piazze europee sia a fior di pelle. Qui non è successo ancora nulla di rilevante per la sicurezza. E si spera che non debba accadere mai prevalere la legge del terrore.
Non lo si dà a vedere, ma nelle stanze della Questura ce la stanno mettendo tutta affinché la città sia controllata efficacemente ma senza apparire sotto assedio. Catania non è Roma e non è Milano, lo sappiamo. Ma la cronaca degli ultimi due anni ci dice che nessuna piazza d’Occidente può ritenersi sicura, né al centro e né in periferia. Anche il capoluogo etneo dovrà quindi attrezzarsi di conseguenza e seguire le indicazioni del Viminale. La via maestra è quella della installazione dei new jersey nelle strade per impedire le terribili scene di Nizza e Barcellona anche qui da noi. Per camuffarli, a Palermo sono stati arruolati addirittura i writers. Dei presidi necessari, sicuramente: anche se in distonia con il barocco della via Etnea. Pazienza. Appunto per questo, Comune e Questura stanno studiando l’utilizzo delle meno cupe fioriere in cemento armato da piazzare nei luoghi strategici del centro.
Meglio evitare, meglio dissuadere. Meglio non avere rimpianti. In fondo, i catanesi hanno già metabolizzato alcuni provvedimenti ritenuti non del tutto tradizionali. L’aggettivo non è fuori luogo se si parla delle celebrazioni in cattedrale in onore di sant’Agata e l’utilizzo dei metal detector. Anche a capodanno, la sera del concertone dell’orchestra della Taranta a piazza Duomo, senza grosso clamore, i catanesi sono stati protetti dai mezzi di polizia, carabinieri ed esercito, schierati in modo da bloccare accessi anomali di veicoli assassini. Proprio nei giorni precedenti, un tir si era lanciato contro un mercatino natalizio della capitale tedesca, uccidendo 12 morti – fra loro un’italiana – e ferendo altre 56 persone.
Il livello di attenzione è alto nei palazzi comunali. Il vicesindaco Marco Consoli ha già dato indicazione – come ha confermato al nostro giornale – affinché anche i vigili urbani possano fare la propria parte stando a disposizione della Questura. Nei giorni scorsi, in uno degli snodi più frequentati del centro, l’area che cintura l’ingresso principale della Villa Bellini, gli uomini della Municipale hanno schierato i propri mezzi in una modalità volutamente inedita. Il presidio allestito in via della Posta aveva le auto di servizio parcheggiate trasversalmente la strada; mentre a piazza Stesicoro stazionava una camionetta dell’esercito. Uno schieramento atto a segnalare immediatamente a turisti e cittadini la presenza della pubblica autorità.
Segnali, sicuramente: ma destinati a fare aumentare il senso della sicurezza percepita. Tutto ciò in attesa che gli accessi della Ztl Bellini possano essere videosorvegliati. Intanto, è già attiva la nuova sala operativa in forza di un investimento di circa 700 mila euro proveniente dai Pon Sicurezza, che anche se è stata pensata per intervenire sul versante del controllo delle strade, la sua tecnologia può essere messa a disposizione per motivi di sicurezza ben più vasti.