SAN GREGORIO – “L’11 marzo fermiamo tutto: non saremo soli perchè con noi ci sarà tutto il Sud comprese Campania, Calabria e Puglia”. Questo il messaggio del Popolo dei Forconi, che questa mattina manifesta al casello di San Gregorio contro la politica regionale e nazionale (guarda le foto)
Gli attivisti sono una cinquantina e la manifestazione non è autorizzata dalla Questura (guarda il video): stanno distribuendo volantini agli automobilisti, e mostrano cartelli e striscioni con la scritta “La rivoluzione continua”.
“Ci chiamiamo Popolo dei Forconi e non più Movimento dei Forconi – spiega a Live Sicilia Catania il segretario Francesco Crupi – e ci stiamo organizzando per fermare tutto il prossimo 11 marzo. Non ci sarà solo il fermo dei Tir ma coinvolgeremo anche altre organizzazioni e con noi ci saranno anche manifestanti dalla calabria, dalla Campania e dalla Puglia”
“Dalla politica non ci sono state risposte – aggiunge Crupi – e questa gente è ancora impegnata a fare promesse. Non se ne può più: noi ripartiamo. Non c’è altra scelta”.
Tra i presenti, il leader Mariano Ferro e il rappresentante storico dell’Aias Giuseppe Richichi: “Chi vuole partecipare – spiega a live Sicilia Catania – partecipa. Io parteciperò alla manifestazione dell’11 marzo come persona, la categoria degli autotrasportatori farà quello che crede”. Sulle motivazioni della nuova protesta, Richichi afferma. “Il presidente Crocetta si era detto disponibile a fare qualcosa attraverso Cria e Irfis, ma poi in effetti non c’è stato nulla. Non siamo ascoltati, non si muove un cantiere, c’è una Sicilia bloccata e loro ancora continuano con le prese in giro”.
Nel volantino diffuso dai manifestanti agli automobilisti di passaggio al casello, si riportano cinque “urgenze siciliane”: 1) Nuove norme di “Riscossione Sicilia Spa”; 2) Blocco di tutte le procedure esecutive; 3) Una Banca di Sicilia: denaro al 2% per tuti i settori produttivi; 4) Defiscalizzare i carburanti art 37; 5)La difesa vera del prodotto Sicilia dalla pirateria.
Sull’argomento è intervenuto Ettore Artioli di “Scelta civica”: “L’annuncio dei Forconi della prossima serrata dell’11 marzo, che non paralizzerà solo la Sicilia ma che promette di estendersi a Basilicata, Puglia e Sardegna, non può lasciare indifferenti. Il grido d’allarme – aggiunge – denuncia una enorme fame di ascolto che, disattesa, costringe lavoratori dell’Isola a danneggiare altre parti del sistema produttivo per vincere il silenzio. La colpa di tutto ciò è da imputare ad una classe politica che non ha saputo, per incapacità oltre che per mancanza di volontà, concentrarsi sugli aspetti importanti del proprio ruolo per favorire piccoli interessi personali. Del resto – conclude Artioli, imprenditore con un passato nella rappresentanza confindustriale – è un sistema che dinanzi ad una crisi economica nazionale ha alzato bandiera bianca, dimettendosi, e chiamando in soccorso i tecnici. E’ questo il tipo di esigenze che intendiamo rappresentare una volta eletti, con serietà e competenza”