PALERMO – “Le azioni intraprese dai Governi, dai loro Assessori e dalle Amministrazioni competenti in materia di formazione professionale si sono dimostrate, in questi ultimi anni, sempre più inadeguate con ‘gravi’ e/o ‘devastanti’ riflessi negativi soprattutto nei confronti di quella parte della formazione professionale che, se seriamente e legalmente gestita, va, invece, senz’altro, preservata e garantita”. Lo affermano in una lettera le associazioni di enti di Formazione, che scrivono all’assessore Scilabra, al Dirigente Generale Annarosa Corsello e alle organizzazioni Sindacali Flc-Cgil Cisl scuola Uil scuola e Snals.
“La chiarezza e la congruità degli intenti di un governo in materia di formazione professionale presuppongono, invero, la difesa della legalità che passa ovviamente dal rispetto delle leggi – si legge nella nota -, ma altresì dal rispetto di tempi brevi per la risoluzione delle emergenze (del resto, una buona strategia pubblica non può bloccare -sine die- tuttto e tutti, in attesa di un imponderabile quid, che sino ad oggi non sembra essere stata in grado di realizzare) e certamente non solo dagli annunci sistematici di leggi di riforma, che rimangono chiuse invece (è incontrovertibile) in un limbo indecifrabile”.
“E pertanto, stante che non si vede ancora nè una fattiva accelerazione degli iter procedurali dei Dipartimenti competenti nè una capacità reale di fare funzionare gli uffici, che sembrano sempre impantanati in un coacervo di lentezze inspiegabili, che l’esistenza di un realistico cronoprogramma con l’impegno di rispettarlo, queste Associazioni -reiterando, de visu, da parte dell’Amministrazione, un comportamento amministrativo-procedurale in violazione delle disposizioni e relative regole – sono venute nella determinazione di “sollecitare” ancora una volta gli Organismi in indirizzo, perché adottino urgentemente i provvedimenti di loro competenza, atti a risolvere, con tutti i mezzi a disposizione, le condizioni drammatiche in cui versano gli Enti di Formazione Professionale, conseguenti a tutte le suddette situazioni constatate”.
“Nonostante insista una realtà del genere, che non consente in buona sostanza di poter conoscere l’effettivo stato dei procedimenti in corso e/o, peraltro, di fare alcuna previsione circa i tempi di definizione dei loro iter, queste Associazioni hanno, però, necessità di sapere -chiedendolo con vigore- a che punto sia la scrittura degli atti di programmazione della prossima attività formativa 2014-2015 – prosegue la nota -, perché, senza un relativo e chiaro progetto e senza altre risorse, che difficilmente possono rinvenirsi a carico del malridotto bilancio della Regione Siciliana, non sembra loro di intravedere un futuro per il sistema regionale della formazione professionale”.
“Se, nonostante la presente richiesta, l’azione politica non darà un urgentissimo e concreto atto di indirizzo all’Amministrazione ed i responsabili non si adopereranno, conseguentemente, per far produrre l’atto di programmazione necessario ad avviare la riedizione della terza annualità dell’avviso 20/2011 con finanziamenti rinvenibili nelle risorse residue del Piano Giovani e reperendone altri nelle pieghe della spesa non effettuata sul fondo sociale europeo, queste associazioni si vedranno costrette, ad adottare drastiche e sempre dolorose decisioni nei confronti dei propri dipendenti, con l’apertura di tavoli di crisi, che senza mezzi termini, vogliono dire, per gli stessi dipendenti, licenziamento e perdita dei diritti derivanti dal loro rapporto di lavoro a tempo indeterminato.
Alla nota delle associazioni degli enti ha replicato l’assessore Scilabra: “Hiroo Onoda si arrese l’11 marzo 1974 combattendo, totalmente isolato dalla realtà, una Seconda guerra mondiale che già aveva decretato vinti e vincitori circa trent’anni prima. Onoda è passato alla storia come l’ultimo giapponese e si è spento proprio nel 2014. Alle associazioni degli enti dico che il tempo è cambiato. Siamo in un’altra epoca, non è più il tempo dei ricatti”.
“Nessuno pensi di utilizzare l’arma del licenziamento preventivo dei lavoratori – aggiunge – per sollecitare un Governo che sulla formazione professionale ha le idee chiarissime. L’interlocuzione tra soggetti beneficiari di un finanziamento pubblico e il nostro assessorato deve basarsi su un posizionamento gerarchico molto chiaro. Non siamo al mercato e di certo non si ripeterà quello che gli enti di formazione hanno prodotto la primavera scorsa”. “Se qualcuno ha nostalgicamente pensato a quel tentativo – conclude l’assessore – facciamo presente che stiamo vivendo giorni diversi. I lavoratori del settore saranno gli attori della prossima programmazione formativa, non possiamo stabilire con certezza, invece, se ci sarà un ruolo (ed eventualmente in che misura) degli enti di formazione”.