Formazione, le regole per assumere | Prima tocca ai vecchi, poi ai nuovi - Live Sicilia

Formazione, le regole per assumere | Prima tocca ai vecchi, poi ai nuovi

L'emendamento di Musumeci al collegato. Gli enti dovranno 'pescare' dall'albo dei lavoratori storici

La proposta del governo
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PALERMO – La norma è in un emendamento al collegato alla Finanziaria che arriverà in Aula la prossima settimana. Ma l’emendamento è del governo. Per la precisione del governatore Musumeci. E così, le probabilità che questo provvedimento diventi legge è molto concreta. In vista della partenza dei nuovi corsi di Formazione, la giunta regionale detta le nuove regole per la “chiamata” dei lavoratori.

Le novità essenziali della norma governativa sono due: lo ‘sdoppiamento’ dell’albo dei formatori e le sanzioni per chi non rispetterà le regole. Nel primo caso, appunto, all’albo dei lavoratori frutto della legge 24 del 1976 e nel quale sono confluiti i dipendenti degli enti (compresi quelli licenziati nel corso degli anni), si affianca un nuovo albo, quello degli aspiranti nuovi dipendenti della Formazione. Come si procederà quindi per le assunzioni: “Per il triennio 2018-2020 – recita l’emendamento – gli organismi di formazione accreditati nello svolgimento dell’attività formativa finanziata anche parzialmente dalla Regione, in caso di nuove assunzioni danno priorità” appunto agli iscritti al “vecchio” elenco. Le sanzioni? Sono molto dure, ossia la sospensione o addirittura la revoca dell’accreditamento: in pratica la perdita della ‘patente’ per accedere ai fondi pubblici nella Formazione. Questo albo viene allo stesso tempo “blindato”. O meglio, per usare il termine che il governo ha adoperato nella relazione illustrativa dell’emendamento, viene “cristallizzato”: lì non si può più entrare fino al 2020 e l’albo è, quindi, ovviamente, a esaurimento.

Come detto, però, ecco spuntare accanto a questo, un nuovo albo. Anzi, un elenco nel quale “confluiscono” le nuove richieste di lavoro nel settore. A questo elenco si può fare ricorso “esclusivamente nelle ipotesi di impossibilità di reperire le relative figure professionali nell’ambito” del vecchio albo. Prima, insomma, i lavoratori “storici”. Poi, eventualmente, spazio ai nuovi.

“Da diversi mesi – il commento del deputato regionale dell’Udc Vincenzo Figuccia – sostengo un’idea che ho proposto al governo regionale. Sono soddisfatto del fatto che, finalmente attraverso un emendamento ad un articolo del collegato a firma diretta del Presidente della Regione Musumeci, si arrivi alla costituzione di un albo unico ad esaurimento di tutti i soggetti che sono stati impegnati nel settore della formazione. In questo modo – prosegue il parlamentare – tutti quegli operatori, circa 8000, licenziati dal governo precedente, potranno finalmente ritrovare regole certe, evitando che si assuma in assenza di criteri che tengano conto dei tanti anni di esperienza maturata. Inoltre, gli enti che non accedono all’utilizzo degli operatori che sono iscritti nell’albo, riceveranno una sanzione che consiste nella cancellazione dell’accreditamento. Giustizia così è stata fatta attraverso l’avvio di un percorso nuovo che mette fine alla macelleria sociale e dal quale – conclude Figuccia – si riparte con regole e prospettive nuove per i lavoratori della Formazione in Sicilia”.


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