PALERMO – Tutto a posto e niente in ordine. La riunione del gruppo Forza Italia 1 non scioglie il nodo che riguarda l’affaire commissioni. Complice la scissione dei pasdaran di Gianfranco Miccichè, infatti, la truppa azzurra guidata dal subcomandante Stefano Pellegrino dovrebbe incassare non due ma una sola presidenza commissione.
Ma i deputati del gruppo rimasti a bocca asciutta sono almeno tre: Riccardo Gennuso, Margherita La Rocca Ruvolo e Gaspare Vitrano. Saranno questi ultimi due (entrambi dotati un curriculum di tutto rispetto) a giocarsi la partita della presidenza. E non solo. La Commissione che spetterebbe agli azzurri è quella delle Attività Produttive ma per una questione di opportunità e un possibile conflitto di interessi sulla materia la presidenza potrebbe configgere con l’assessorato gemello guidato dal forzista Edy Tamajo. Da qui l’idea di cercare un accordo con gli autonomisti che hanno chiesto la presidenza della commissione Territorio e Ambiente.
Questo è stato uno dei temi più dibattuti nel corso della riunione di oggi pomeriggio che non sarebbe stata scevra di malumori. In primo luogo per il fatto che l’addio di Miccichè e company, con il conseguente assottigliamento della pattuglia di deputati (che passa da 13 a 9), ha come prima conseguenza l’assegnazione, secondo l’accordo di massima stipulato dalla maggioranza, di una sola presidenza di Commissione.
Non ci sono, ad oggi, i margini per ricucire e il fatto che l’ex assessore Bernadette Grasso una volta staccato il ticket per Sala d’Ercole andrà a sedere tra i banchi di Forza Italia 1 è solo una magra consolazione. Soprattutto perché l’addio di Tommaso Calderone, pronto ad occupare lo scranno romano, arriverà praticamente l’ultimo giorno utile. Una piccola vendetta che rende le prossime settimane più piccanti (già in occasione del voto in sede di Commissioni). Vedere per credere.