PALERMO – Alle primarie del centrosinistra parteciperà persino un candidato di centrosinistra. Epifanio Bellini sarà il candidato del Partito democratico alla corsa a sindaco di Agrigento. Insieme a lui, nella coalizione “di centrosinistra” ecco anche Giuseppe Vita e Piero Marchetta, politicamente vicini, in passato a movimenti politici come Futuro e Libertà (il partito di Gianfranco Fini) ed Mpa (quello dell’ex governatore Lombardo) e attualmente a parlamentari regionali come l’autonomista Roberto Di Mauro e l’ex berlusconiano Michele Ciminio. Ma soprattutto, ecco spuntare, tra i candidati di centrosinistra anche Silvio Alessi. Sponsorizzato direttamente dal deputato nazionale di Forza Italia Riccardo Gallo, vicinissimo, in passato, a uno dei fondatori del partito, Marcello Dell’Utri.
Un caos. Degno della città di Pirandello. Che due giorni fa si è arricchito della presenza addirittura del governatore. Rosario Crocetta, sabato scorso, ha benedetto l’aggregazione politica “Agrigento 2020”, in un incontro al quale hanno partecipato tutti gli esponenti dei partiti coinvolti, tra cui il vicesegretario regionale di Fi, Riccardo Gallo, il segretario provinciale del Pd, Peppe Zambito, ma anche gli esponenti del Pd e del Megafono Mariella Lo Bello, Maria Iacono, Nelli Scilabra, Angelo Capodicasa e di Sicilia Democratica (il movimento di Lino Leanza) cioè l’ex cuffariano Salvatore Cascio. Una macedonia che “cozza” con alcuni equilibri regionali e nazionali.
Quelli romani, cioè, dove il premier Matteo Renzi ha mandato in soffitta, in occasione dell’elezione del presidente della Repubblica, il “patto del Nazareno”. E quelli siciliani, dove gli azzurri non solo si qualificano come “vera opposizione”, ma sfornano mozioni di censura e sfiducia nei confronti degli assessori di Crocetta. Salvo poi, ed è appunto il caso di Agrigento, sedersi allo stesso tavolo per un “laboratorio politico” che pare una versione degradata di ciò che fu il milazzismo.
E adesso, ovviamente, è tutta una corsa ai “distinguo” e alle precisazioni: “Forza Italia – si legge in una nota del capogruppo all’Ars, Marco Falcone – riunirà sabato a Palermo la segreteria regionale del partito alla presenza dei deputati nazionali e regionali per stabilire la linea politica per le prossime amministrative in Sicilia. Ogni riferimento a intese col Pd è destituito di fondamento, stop alle polemiche”. Che ci stia ripensando, Forza Italia, è legittimo. Ma parlare di “notizia destituita di fondamento” è quantomeno azzardato, considerata la presenza a quel “tavolo” proprio di Gallo. “Nessun accordo con Forza Italia, – ribadisce dall’altra parte il segretario regionale del Pd, Fausto Raciti – ad Agrigento c’è una intesa con alcuni movimenti civici tra cui ‘Patto per il territorio’ che al suo interno ha anche ex esponenti di FI, ma che hanno deciso di aderire a quel progetto”.
“E meno male che questi qui sono gli ortodossi di Forza Italia”, attaccano però i cosiddetti “ricostruttori”, che ieri hanno tenuto una convention che è stata a sua volta motivo di polemiche interne. “Mentre Berlusconi rompe il patto del Nazareno e impone il voto contrario alle riforme dicendo ‘basta all’arroganza del Pd e di Renzi’ – dice Giusy Savarino, presidente di Amunì Sicilia, uno dei movimenti di centrodestra a sostegno di Raffaele Fitto e Saverio Romano – è vergognoso che ad Agrigento un suo deputato, Riccardo Gallo Afflitto, partecipi alle primarie della sinistra con simbolo di Forza Italia e la benedizione ufficiale dell’amico Crocetta. Che ne pensa dello scandaloso comportamento del suo vice, lo stratega luogotenente berlusconiano Gibiino? Interessa a Forza Italia ciò che succede ad Agrigento o è città di serie B? E poi – conclude la Savarino – in Forza Italia contestano Raffaele Fitto che chiede primarie di centrodestra per poi partecipare alle primarie di centrosinistra?”.
Insomma, spiega l’esponente dei “fittiani”: alcuni esponenti di Forza Italia non vogliono fare le primarie di centrodestra, ma preferiscono partecipare a quelle di centrosinistra. Uno scenario paradossale. Che a dire il vero si aggiunge alle altre “follie” giurgintane. Come la presenza di Marco Marcolin, candidato leghista nella città di Angelino Alfano. Il ministro che al momento, a casa sua, fa il “guardingo”. Il suo Nuovo centrodestra ancora non ha preso una posizione ufficiale. Oscilla. Tra il sostegno all’attuale sindaco di Porto Empedocle, l’esponente Udc Lillo Firetto (realizzando l’ennesima contraddizione: i due partiti centristi sono su fronti opposti alla Regione) e il candidato di Forza Italia che farà le primarie di centrosinistra. Dove c’è persino un candidato di centrosinistra. Travolto dalle critiche, il giovane Epifanio Bellini, per aver candidamente ammesso che forse, proprio Firetto “è il migliore dei candidati”. Magie della città dei templi. Dove resta sempre un segno del passato, anche di fronte all’apparente modernità. Come nel caso del candidato del Movimento cinque stelle: Emanuele Dalli Cardillo appartiene alla “specie” tra le più odiate dai grillini: è un ex democristiano. Vicino in passato a Totò Cuffaro. Come tanti, in effetti, in quelle zone. Anche se nel frattempo, tra un cambio di casacca e una rivoluzione, lo hanno dimenticato.