Progetti "fotocopia" per i mercati | Condannato Franco Mineo - Live Sicilia

Progetti “fotocopia” per i mercati | Condannato Franco Mineo

L'ex deputato Franco Mineo

La vicenda è del 2006. Mineo, all'epoca assessore alla Protezione civile del comune di Palermo, firmò l'atto con cui chiedeva di "preparare" la delibera che affidava a sette associazioni la vigilanza nei mercati rionali. Si scoprì che i progetti erano uguali in ogni loro aspetto. La difesa: "Accuse insussistenti e senza rilievo penale".

ABUSO D'UFFICIO
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PALERMO – La delibera di Capodanno costa una condanna a tre anni all’ex deputato regionale e assessore comunale Franco Mineo. Era imputato di abuso d’ufficio.

La vicenda è del 2006. Mineo, all’epoca assessore alla Protezione civile del comune di Palermo, firmò l’atto con cui chiedeva di dare “seguito alla proposta preparando l’atto deliberativo”. La proposta in questione prevedeva di affidare ad alcune associazioni la vigilanza nei mercati rionali della città. L’ultimo giorno dell’anno la Giunta approvò la delibera.

La prima ad accorgersi della faccenda e a denunciarla fu Alessandra Siragusa, compianto consigliere e assessore della Primavera palermitana. Qualche mese dopo il tg satirico “Striscia la notizia” scoprì, in realtà, che le sette associazioni coinvolte avevano presentato un unico progetto fotocopia. Da lì partirono le indagini della sezione reati contro la pubblica amministrazione della Squadra Mobile, coordinate dal procuratore aggiunto Leonardo Agueci e del sostituto Sergio Demontis. Gli avvocati di Mineo, Ninni Reina e Angelo Mangione, hanno sempre sostenuto “la piena legittimità dell’operato” del loro cliente.

Esattamente un anno fa su Mineo si è abbattuta, per la stessa vicenda, anche la scure della Corte dei conti. È stato condannato, in primo grado e assieme ad altri, a sborsare una cifra complessiva che supera i 360 mila euro. A tanto ammonterebbe il danno erariale provocato dai progetti “per la tutela dei cittadini che visitano i mercati rionali”. Mineo, in caso di conferma della sentenza contabile, dovrebbe pagare 168.170 euro. Cinquanta mila euro ciascuno, invece, i due funzionari comunali Roberto Costantino e Marcella Campagna. Infine, poco più di sei mila euro a testa, gli ex assessori Pietro Cannella, Mario Milone, Lorenzo Ceraulo, Maria Concetta Bonomolo, Pippo Enea, Gaspare Patti, Alberto Campagna, Tommaso Romano, Eugenio Randi, Sebastiano Bavetta e Geni Groppuso.

I progetti erano praticamente uguali in ogni loro aspetto. Cambiava solo il nome del quartiere di riferimento. Le associazioni Apice, Dinamike, Utile, Città Nova, Intesa, Tondomondo e Cammino ottennero il via libera con una delibera di giunta il 31 dicembre 2006. A nulla è valsa la tesi difensiva che “la procedura ad evidenza pubblica non era necessaria, trattandosi di contributi ad associazioni senza scopo di lucro, per lo svolgimento di attività di pubblica utilità e non di acquisizione di servizi sul mercato; in altri termini gli enti no-profit hanno ricevuto soltanto un rimborso delle spese vive sostenute, senza alcun margine né lucro di impresa”.

La condanna di oggi a tre anni per abuso di ufficio arriva a pochi giorni dalla richiesta di pena a otto anni e otto mesi per l’ex deputato regionale di Grande Sud, imputato davanti alla quinta sezione del Tribunale di intestazione fittizia di beni aggravata, peculato, malversazione. Secondo l’accusa, Mineo sarebbe il proprietario solo sulla carta di alcuni immobili all’Arenella, in realtà riconducibili ad Angelo Galatolo, suo coimputato, per il quale sono stati chiesti 16 anni di carcere. Per quest’ultimo l’accusa è di associazione mafiosa. il 16 giugno, la sentenza.

“Prendiamo atto della sentenza. Sosteniamo e sosterremo le ragioni dell’insussistenza delle accuse e sulla carenza di rilievo penale“, spiega l’avvocato Ninni Reina. Per la cronaca, fra un mese il reato sarà prescritto. Prima ancora dei novanta giorni che il collegio si è preso per scrivere e depositare la motivazione delal condanna.


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