A Lanzhou più di tremila persone sono risultate positive alla brucellosi, una malattia spesso provocata dal contatto con il bestiame che trasporta il batterio. Si sarebbe diffusa per effetto di una perdita in un’azienda biofarmaceutica lo scorso anno. La notizia è stata lanciata ieri dalla stampa locale e ribattuta immediatamente dalla Cnn: nel dettaglio, 3.245 persone, si sono ammalate in Cina nord-occidentale dopo la ‘fuga’ di batteri da un impianto biofarmaceutico che produceva vaccini per animali lo socrso anno. I media citano come fonte le autorità sanitarie di Lanzhou, capitale della provincia del Gansu, che martedì scorso hanno pubblicato un rapporto sulla vicenda. Non si registrano decessi.
La brucellosi, trasmessa dal bestiame o da prodotti animali, in genere non è contagiosa tra gli esseri umani, ma può causare febbre acuta, dolori articolari e mal di testa, e nel tempo può progredire verso uno stadio cronico con debolezza, sudorazione e dolori diffusi. Dunque, il pericolo per l’uomo sarebbe minimo, non si sarebbe verificata neppure la trasmissione da uomo a uomo, ma il dato di fatto è che comunque più di tremila soggetti sono risultati positivi al batterio, un argomento, questo, particolarmente sensibile per Pechino dopo le accuse mosse all’inizio della pandemia da Coronavirus In base ai primi accertamenti, durante la produzione di vaccini contro la Brucella per uso animale, la fabbrica avrebbe utilizzato disinfettanti e disinfettanti scaduti, il che significa che non tutti i batteri sono stati eliminati nei gas di scarico.
