Furto e ricettazione di mezzi edili |Indagate nove persone - Live Sicilia

Furto e ricettazione di mezzi edili |Indagate nove persone

Nove persone sono state sottoposte all'obbligo di dimora perché accusate di appartenere ad un'associazione per delinquere finalizzata al furto di grossi e sofisticati mezzi edili.

OPERAZIONE DELLA POLIZIA
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ACIREALE – Avevano messo su una rete organizzata di compravendita di mezzi edili. Li rubavano, li depositavano e poi contrattavano la vendita. Un anno di  indagini della polizia di Acireale e della polstrada hanno portato all’emissione da parte del Giudice per le indagini preliminari di Catania di nove obblighi di dimora nei confronti di altrettante persone. L’accusa è di associazione per delinquere finalizzata al furto di grossi e sofisticati mezzi edili. La refurtiva, è stato scoperto dagli investigatori con la complicità di altre persone, sarebbe stata poi ricollocata illegalmente sul mercato, anche all’estero.

I destinatari dei provvedimenti eseguiti dalla polizia acese e dalla stradale sono Salvatore Litrico, 49 anni, Giovanni Messina, di 39 anni, Rosario Torrisi, 38 anni, Giuseppe Indelicato, 44 anni, Paolo Valuto Sciara, 40 anni, Paolo Blanco, 43enne, Alfredo Blancato, 30 anni, Antonio Salvà Gagliolo e Antonino Cristaudo, rispettivamente di 33 e 41 anni. Complessivamente gli agenti della polizia e della stradale hanno recuperato e impedito il furto di mezzi per un valore di circa cinquecentomila euro.uno dei mezzi sequestrati

Le indagini. L’inchiesta è partita nel 2009. Un imprenditore  che si stava occupando della realizzazione di alcuni edifici a Acireale ha denunciato alla polizia il furto di un martello pneumatico (valore 70 mila euro) che era stato lasciato all’interno del cantiere. Nello stesso periodo la stradale sull’autostrada Catania – Messina  aveva fermato un autocarro Iveco che trasportava dei carrelli elevatori risultati dagli accertamenti rubati a Barcellona Pozzo di Gotto, nel catanese. I due filoni di indagini si intrecciano, in quanto, polizia di Acireale e stradale arrivano a identificare le stesse persone: la procura allora decide di far confluire tutto nello stesso fascicolo. Dopo un anno gli inquirenti riescono a smascherara una pericolosa organizzazione dedita al furto dei mezzi d’opera e di cantiere che attraverso la collusione di alcuni soggetti riusciva a rivenderli nel mercato.

A capo della banda Salvatore Litrico e Giovanni Messina, mentre Antonio Salvà Gagliolo aveva il ruolo di riciclaggio e ricettazione della refurtiva. All’interno del Porto di Catania la polizia ha individuato un’acquirente algerino che stava imbarcando degli automezzi pesanti su una nave diretta in Africa. Tramite controlli incrociati gli investigatori riescono a localizzare un cementificio dove  era stato nascosto il  martello pneumatico rubato nel cantiere edile acese. Inoltre vengono recuperati anche due mini escavatori.

Uno dei mezzi sequestrati

L’indagine ha consentito, inoltre, di sventare il piano di altri furti nel messinese. La banda aveva già organizzato nei minimi dettagli anche il trasporto verso Catania e poi la conseguente vendita non solo nella provincia etnea ma anche in porti esteri. Uno dei depositi era ubicato nel Villaggio Sant’Agata, quartiere popolare di Catania. Sequestrati altri automezzi che erano stati rubati anche nel ragusano. L’organizzazione era riuscita a ramificarsi in tutte le provincie, stabilendo la sua base operativa nel catanese.

 


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