G7, dal Papa la via maestra per la politica - Live Sicilia

G7, dal Papa la via maestra per la politica

Una riflessione su ciò che deve rappresentare l'interesse per il bene comune

La riflessione sulla centralità della politica di fronte alle questioni globali del nostro tempo, che Papa Francesco ha svolto nella parte conclusiva del suo straordinario intervento al G7, è roba da fare tremare le vene ai polsi di chiunque esercita un impegno politico, quale che ne sia la forma o il livello di responsabilità.

Il monito del Papa

Personalmente avverto ad un tempo la totale inadeguatezza e la tenace attrattiva verso il percorso ideale così nettamente tracciata dal Papa, il quale ha voluto ricordare che “davanti a tante forme di politica meschine e tese all’interesse immediato…la grandezza politica si mostra quando, in momenti difficili, si opera sulla base di grandi principi e pensando al bene comune a lungo termine”.

Il compito della politica

La politica che rinuncia a questo respiro muore perché viene meno al compito che le è proprio, non solo in ambito internazionale ma anche in quello nazionale e locale, riducendosi ad un mero esercizio di potere dal carattere umanamente corrosivo.

Proprio la mia vicenda personale, carica di tanti errori così come di una sincera passione per il servizio in favore del bene comune mai venuta meno, neanche dentro le mura del carcere, mi sprona a condividere questi sentimenti, soprattutto con i tanti giovani e le tante donne della Democrazia cristiana nuova che ne concretizzano, oggi, la proposta politica nella società e nelle istituzioni.

Le parole di De Gasperi

“Un politico pensa alle prossime elezioni, uno statista alle prossime generazioni”, diceva De Gasperi.
Programma all’apparenza ostico per una politica che tante volte sembrerebbe poter vivere solo all’insegna di un totalizzante pragmatismo. Eppure si tratta di una prospettiva oggi più che mai necessaria per raccogliere le tante sfide etiche, sociali ed economiche che a tutti i livelli abbiamo di fronte.

In caso contrario il rischio sarebbe quello di rendere insanabile la frattura già in atto tra la dimensione partecipativa e popolare della democrazia e il funzionamento delle stesse Istituzioni, segnalata con allarmante chiarezza dalla crescente soglia di astensionismo che, ormai da anni, caratterizza ogni consultazione elettorale.

Infine credo sia doveroso esprimere un grato apprezzamento al nostro presidente del Consiglio Giorgia Meloni per l’audace lungimiranza politica messa in campo nell’avere reso possibile la partecipazione di Papa Francesco al G7.


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