Garanzia giovani, c'è il bando | I sindacati: "Il Ciapi lo ritiri subito" - Live Sicilia

Garanzia giovani, c’è il bando | I sindacati: “Il Ciapi lo ritiri subito”

Pubblicato sul sito del Ciapi di Priolo l'avviso rivolto a oltre duemila lavoratori: dovranno occuparsi dell'orientamento al lavoro dei giovani di età compresa tra i 15 e i 29 anni. Ma è già polemica: chi vuole fare il formatore dovrà possedere la laurea. E le sigle, compatte, non ci stanno.

PALERMO – Un contratto di sei mesi per oltre duemila lavoratori. Operatori che dovranno occuparsi dell’orientamento al lavoro dei giovani compresi tra i 15 e i 29 anni. Il Ciapi di Priolo ha pubblicato sul proprio sito il bando che consentirà alla Regione di utilizzare una fetta dei fondi della cosiddetta Youth Guarantee. Servirà, come detto, per assicurare l’occupazione temporanea di 1382 persone con un profilo profesionale di “orientatore” e 683 unità con profilo professionale di “collaboratore amministrativo”. Un bando che ha già scatenato la protesta dei sindacati: “Alcuni requisiti sono inaccettabili: quel bando va immediatamente ritirato”.

Come detto, il contratto sarà di sei mesi. E gli interessati avranno tempo fino al 25 agosto prossimo (cioè trenta giorni dalla pubblicazione del bando in Gurs, prevista appunto per il 25 luglio) per presentare la domanda. Ai lavoratori verrà richiesto un impegno settimanale di 36 ore.

Chi aspira a questo contratto dovrà essere iscritto innanzitutto all’albo unico regionale della Formazione e nelle liste elettorali, essere fisicamente idoneo all’impiego, non avere riportato condanne penali e non avere in corso procedimenti penali “preclusivi di assunzione nella Pubblica amministrazine”. Oltre a “godere dei diritti civili e politici, non versare in uno stato di incompatibitlità con la Pubblica amministrazione e non essere stato destituito, dispensato o licenziato da un impiego per insufficiente rendimento”.

Il bando è rivolto a quei lavoratori che al momeno non risultano impegnati in attività inerenti percorsi formativi nonché in attività oggettivamente e/o soggettivamente incompatibili con quella svolta dal Ciapi, in possesso dei requisiti professionali documentati da almeno cinque anni e possedere la laurea nel caso in cui si aspiri alla posizione di “orientatore” e di diploma per le mansioni di amministrativo. Infine, questi lavoratori dovranno dimostrare un’esperienza almeno quinquennale in materia di “erogazione di politiche attive del lavoro”.

A valutare i titoli sarà una commissione di tre membri: un funzionario della Regione esperto in politiche attive del lavoro, un funzionario direttivo del Ciapi e dal direttore stesso del Ciapi, con funzione di presidente.

La selezione verrà effettuata attraverso un test di ammissione. Un questionario di dieci domande a risposta multipla. Ad ogni risposta esatta verrà assegnato un punteggio pari a due, per ogni risposta errata un punteggio pari a -1 e zero punti nei casi di mancata risposta. I punteggi ovviamente daranno vita a una graduatoria dalla quale il Ciapi attingerà per l’assunzione “in modo graduale e progressivo, con scorrimento della medesima”. “La costituzione del rapporto di lavoro – si legge nel bando – è condizionata all’effettivo avvio e svolgimento delle attività affidate al Ciapi di Priolo dalla Regione siciliana giusta convenzione stipulata tra il Ciapi e l’amministrazione regionale”. Parte la corsa quindi. Da venerdì prossimo, scatta il count-down: trenta giorni per inviare la richiesta. Poi sarà il momento del quiz.

Ma il bando già non piace ai sindacati. Cgil, Cisl. Uil e Snals hanno persino chiesto l’immediato ritiro di quell’avviso. Il motivo? Uno su tutti, come spiegano i rappresentati sindacali: “Non è pensabile che il titolo di accesso per ricoprire il ruolo di formatore – dicono – debba essere la laurea. Molti degli operatori dell’orientamento impiegati dalla Regione fin dal 1999 non posseggono la laurea, ma hanno acquisito nel tempo una esperienza indiscutibile. Cosa ne facciamo adesso?”. Tra l’altro, le sigle lamentano il mancato rispetto da parte dell’assessorato al Lavoro e del Ciapi di Priolo di una sorta di pre-accordo che appunto concedeva delle deroghe ai requisiti legati ai titoli. Ma non solo: “Il bando – spiegano i sindacati – prevede delle assunzioni ‘scaglionate’. E non ha senso, ciò comprometterebbe l’avvio stesso delle attività di orientamento”. Un pressing che avrebbe già consentito di centrare un primo obiettivo: il dirigente generale del dipartimento Lavoro Anna Rosa Corsello ha convocato per lunedì un tavolo “tri-laterale” attorno al quale siederanno rappresentanti del governo, dei sindacati e del Ciapi. Il bando tanto atteso, insomma, rischia già di tornare nel cassetto.


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