Il presidente dei senatori del Pdl, Maurizio Gasparri, si farà promotore di un’azione legale, insieme ai carabinieri ed ex carabinieri che vorranno associarsi, contro Giorgio Bocca perché ‘con le deliranti accuse di collusione in Sicilia tra Carabinieri e mafia “conferma la fondatezza dei giudizi più volte dati dal presidente del Consiglio sul gruppo Repubblica-L’Espresso”. In un articolo anticipato dal quotidiano ”Il Tempo”, Gasparri scrive che ”Bocca ha offeso tutti i carabinieri di ieri e di oggi, i trentatrè appartenenti all’Arma uccisi dalla mafia, la memoria del generale Dalla Chiesa, che fu a Corleone, giovane capitano, e a Palermo, prefetto martirizzato da Cosa nostra. Bocca da molti anni dimostra cosa sia l’usura del tempo. Ogni suo articolo è una serie di insulti, in genere diretti a Berlusconi e a tutti noi del Pdl. Ora ha scelto i carabinieri. Si potrebbe entrare nel merito di ogni singola vicenda. Ricordare che non sono certo i Ciancimino padre o figlio la bocca delle verità. Che i carabinieri hanno realizzato i più clamorosi arresti”. Per Gasparri, però, ”c’è un’altra vergogna: un eroe della lotta alla mafia, il generale Mario Mori, deve ancora subire processi a Palermo, la cui causa, a mio avviso, è proprio da ricercare nell’impegno antimafia dell’Arma”. ”I carabinieri hanno messo le mani su un’altra vicenda – scrive ancora Gasparri – che ha disturbato certi ambienti della magistratura. Anni fa proprio all’Arma un altro pentito, Siino, il geometra di Cosa nostra, affidò accuse contro un magistrato che fu braccio destro di Caselli. La cosa disturbò i soliti noti e causò guai a carabinieri. Di Maggio poteva uccidere per generosità dei suoi protettori di Stato. Siino invece doveva tacere. Se Bocca riuscisse a capire i fatti si renderebbe conto che le cose sono all’opposto di quanto scrive, o meglio, delira. Collusi e complici si trovano in tanti ambienti. Ce ne sono stati tra i politici e anche tra i magistrati. I carabinieri hanno invece le carte in regola. E l’Italia oggi li ringrazia una volta di più. Mentre per Bocca – è la conclusione di Gasparri – facciamo appello ai familiari e prepariamo denunce”.
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