CATANIA – Ha 34 anni, è nato a Paternò e da oggi è il nuovo presidente nazionale GayLib Italia. LiveSicilia Catania a pochi minuti dalla nomina raggiunge telefonicamente a Torino Sandro Mangano, e la prima domanda è secca: GayPride a Palermo sì o no?
“Veniamo snobbati ai tavoli di coordinamento dei pride, non venendo invitati – esordisce il neo presidente – di conseguenza non possiamo proporre le nostre idee e partecipando saremmo costretti a condividere le loro ideologie, molte delle quali non rientrano assolutamente nei nostri schemi, un esempio? Proprio i GayPride carnevaleschi, che reputiamo essere soltanto delle provocazioni. Per tutte queste ragioni non parteciperemo al GayPride di Palermo, l’immagine trasmessa allontana dalla rivendicazione dei diritto LGBT”. Sicuro di sè Sandro Mangano, imprenditore siciliano, eletto nel capoluogo piemontese, all’unanimità, nuovo presidente nazionale GayLib.
Il programma firmato da Mangano si basa su tre punti fondamentali: il riconoscimento delle coppie omoaffettive, lotta contro ogni tipo di discriminazione omotransfobica con una legge apposita, creazione di centri di pronta accoglienza per tutte le vittime di soprusi. Una storia particolare la sua, a 16 anni infatti, Mangano decide di entrare in seminario per capire realmente qual è la sua missione, ma – come si legge nella bio del suo sito – “capisce presto che la sua strada è servire gli altri ma non con una talare addosso, soprattutto capisce di essere omosessuale e decide di non usare la Chiesa come facile rifugio”.
Nel 2009 inizia a militare in Arcigay, prima come semplice tesserato, poi come consigliere del direttivo catanese, per arrivare nel 2011 all’elezione a presidente provinciale, nonché consigliere nazionale dell’associazione. Nel suo impegno con Arcigay di notevole importanza la creazione di un protocollo anti discriminazioni siglato con il presidente della Provincia regionale di Catania, Giuseppe Castiglione; nel 2012, infine, prende le redini in Sicilia del movimento internazionale degli omosessuali liberali GayLib, associazione all’interno della quale in un anno di duro lavoro è riuscito a conquistarsi la poltrona di Presidente nazionale.