Gela, parcelle "spropositate": due avvocati finiscono sotto processo

Parcelle “spropositate”: due avvocati finiscono sotto accusa

I due professionisti sono stati rinviati a giudizio

PALERMO – Gli avvocati Giuseppe e Luigi Fontanella, padre e figlio, sono stati rinviati a giudizio. Il processo inizierà il prossimo 16 giugno davanti al Tribunale di Gela.

Dovranno difendersi dall’accusa di estorsione contrattuale. Avrebbero imposto condizioni inique ad un ex cliente, l’imprenditore Salvatore Greco, parte civile nel procedimento con l’assistenza dell’avvocato Rosario Pennisi. Greco sarebbe stato costretto ad accettare parcelle ritenute “spropositate”: oltre 700 mila euro ciascuno in acconto per un causa di risarcimento danni mai avviata.

Greco si era rivolto ai due legali dopo che una banca si era rifiutata di concedergli un mutuo milionario. La sua impresa edile subì un contraccolpo economico da cui sarebbe dipeso il fallimento.

Vicenda processualmente complicata. I Fontanella finirono sotto processo per usura impropria e assolti. La Procura generale di Caltanissetta impugnò la sentenza, sostenendo che ai legali dovesse essere contestato il più grave reato di estorsione contrattuale.

La difesa dei Fontanella fece ricorso in Cassazione, ma non fu accolto. Così si arriva all’udienza preliminare di ieri e al rinvio a giudizio.

I due professionisti hanno sempre respinto l’accusa. Nessuna estorsione contrattuale, ma un chiaro accordo tra le parti.

L’altra inchiesta

Di recente Luigi Fontanella ha subito un sequestro conservativo dei beni nell’ambito di un’altra vicenda. Padre e figlio sono stati condannati dal Tribunale di Gela per tentata truffa e infedele patrocinio in danno di due clienti. Avrebbero trattenuto quasi la metà del risarcimento liquidato in un processo civile per la morte di un parente delle clienti. Incassarono 669.000,00 euro per il solo giudizio di primo grado.

Il Tribunale li aveva condannati anche al risarcimento del danno in favore delle parti civili, liquidando una provvisionale di 90.000 euro. La Corte di Appello, nel luglio dell’anno scorso, dichiarò la prescrizione dei reati ma confermò le statuizioni civili, condividendo le ragioni che avevano portato alla condanna.

I tentativi delle parti civili di ottenere le somme già liquidate sono andate a vuoto. La Corte di Appello ha disposto il sequestro conservativo della casa dell’avvocato Luigi Fontanella e dei conti correnti dei suoi familiari.

Pende il ricorso in Cassazione. Se i supremi giudici dovessero confermare le statuizioni civili, grazie al sequestro conservativo, le due donne potranno incassare i soldi.

La nota della difesa

Riceviamo e pubblichiamo la nota dell’avvocato Giuseppe Fontanella

“Da tecnico del diritto sono perfettamente consapevole che ci si difende non dal processo ma nel processo, per cui confido e auspico che in tempi rapidi la magistratura, in cui pienamente confido, faccia luce sulla ipotesi accusatoria di estorsione contrattuale di cui il Greco Salvatore afferma di essere stato vittima (notasi) ben 12 anni fa, e precisamente  il 03 marzo 2011, data di sottoscrizione dei compensi.

Tuttavia, nel pieno rispetto del principio di innocenza, cui in special modo deve mostrare rispetto anche la cronaca, non posso non evidenziare, in replica all’articolo da Voi pubblicato, che il Greco Salvatore, presunto estorto dallo scrivente, presenta un curriculum – quanto a inattendibilità – di tutto rispetto e che non poteva essere vagliato per motivi tecnico/giuridici in udienza preliminare ma che lo sarà fatto – invece – in sede dibattimentale.

In particolare:

1) Con sentenza n.631/2021 del 14.10.2021, il Tribunale collegiale Penale di Gela, condannava l’imprenditore Greco Salvatore alla pena di anni 5 di reclusione per il reato di bancarotta fraudolenta, quale titolare della Sogresal Costruzioni s.r.l. oltre a essere stato dichiarato inabilitato all’esercizio di un’impresa commerciale e “interdetto in perpetuo”  dai pubblici uffici nonché “interdetto legalmente” per tutta la durata della pena.

Detta sentenza di condanna, veniva successivamente confermata il 22 giugno 2022 (sent. N.580/2022), dalla  II° Sez. Penale della Corte d’Appello di Caltanissetta e avverso quest’ultima il Greco Salvatore proponeva ricorso in cassazione che è in attesa di decisione, con udienza fissata nel mese di luglio 2023.

2) Sempre la Suprema Corte con recente sentenza n.4784/2023 ha confermato il suo fallimento personale, già disposto dal Tribunale Fallimentare di Gela con sentenza n.12 del 26.09.2018  e confermato dalla Corte d’Appello di Caltanissetta con sentenza n.492 del 25 luglio 2019, su ricorso per estensione del fallimento in suo danno presentato dall’Avv. Luigi Fontanella.

3) Ed ancora, la Procura della Repubblica di Gela (v. La Sicilia di oggi, 14.04.2023) ha richiesto il rinvio a giudizio di Greco Salvatore per nuovi fatti di bancarotta, con udienza che si terrà a breve, laddove la procura ipotizza che il Greco Salvatore in concorso con il nipote Fino Ciaramella abbia cagionato o comunque aggravato con operazioni dolose il dissesto della Sogresal Costruzioni srl, continuando l’attività aziendale, tra cui realizzando finanziamenti infruttiferi, cedendo beni aziendali ed eseguendo pagamenti e trasferimenti di denaro a favore delle altre società riconducibili al Greco salvatore, maturando perdite pari a circa €. 2.016.958,00 di euro e aggravando  l’esposizione debitoria per ulteriori €.1.066.575.

4)    Ed inoltre la curatela fallimentare della Sogresal costruzioni srl, società già amministrata dal Greco Salvatore, ha già ottenuto dal Tribunale delle Imprese di Palermo autorizzazione al sequestro conservativo dei beni immobili, mobili e dei crediti nella titolarità di GRECO Salvatore Emilio, alla concorrenza di euro 5.500.000,00, e di CIARAMELLA Fino, nipote del Greco alla concorrenza di euro 4.000.000,00, oltre ad avere promosso un’azione di responsabilità sociale con la quale ha richiesto al Greco Salvatore, quale amministratore della società fallita, il risarcimento danni per €.9.400.149,30, avendo lo stesso depauperato, secondo la prospettazione della curatela, il patrimonio sociale in spregio alla soddisfazione dei creditori sociali.

5)    Si aggiunga – inoltre – che sempre il Tribunale Penale di Gela, il 22 marzo 2023 (v. quotidiano di Gela del 22.03.2023) nell’ambito di un procedimento per false fatturazioni per operazioni inesistenti, nel quale erano coinvolti diversi soggetti tra i quali il Greco Salvatore, condannava quest’ultimo alla pena di un anno e otto mesi di detenzione.

6)     Ed infine, merita di essere citata una nota informativa redatta dalla Guardia di finanza, aliquota della polizia Giudiziaria presso la Procura della Repubblica di Gela, del 28.02.2017, nell’ambito dello stesso procedimento penale, da voi evocato nell’articolo, che testualmente recita: “… l’attività … ha fatto emergere in modo chiaro la personalità del Greco Salvatore Emilio. Si tratta di un soggetto completamente inattendibile, tendente alla calunnia, contraddittorio nelle sue affermazioni che, peraltro, utilizza strumentalmente anche al fine di “convincere” chi lo ascolta della bontà di quello che dice” .

Tali fatti e circostanze, insieme ad altre, saranno vagliati più doverosamente nella competente sede dibattimentale ma che lo scrivente ha ritenuto di dovere rappresentare in replica all’articolo da voi pubblicato al fine di presentare al vostro lettore chi sia l’accusatore degli avv.ti Fontanella”.


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