Arriva da Roma il via libera definitivo alla proroga dell’ordinanza di Protezione civile per la Gesip, che sblocca così dieci milioni di euro di fondi Cipe a disposizione della Regione siciliana che basteranno almeno per i prossimi due mesi. A darne notizia è il governatore Raffaele Lombardo.
“Il primo ministro Mario Monti ha firmato questa mattina a Roma il rinnovo dell’ordinanza di protezione civile che consentirà la riattivazione per due mesi della Gesip”, si legge in un comunicato diramato da Palazzo d’Orleans che ufficializza così il completamento dell’iter burocratico che in questi giorni sembrava esserci impantanato presso la Ragioneria generalo dello Stato, dopo il via libera del Consiglio dei Ministri. “E’ un passaggio tanto atteso dai lavoratori – spiega Lombardo nella nota – perche’ le risorse sbloccate per i prossimi due mesi, consentiranno di avviare i percorsi di rilancio dell’azienda partecipata dal Comune, che dovra’ predisporre entro il prossimo 26 maggio 2012 il piano analitico per l’attuazione delle linee Guida, ed il piano di azione per la razionalizzazione dei servizi essenziali e strumentali. Con questo intervento e’ possibile immaginare il superamento della situazione emergenziale e si inizia a profilare quel percorso virtuoso che consentira’ di investire per la professionalizzazione e la riqualificazione dei lavoratori della Gesip”.
Il contratto della società partecipata dal comune di Palermo è infatti scaduto lo scorso 21 aprile e fino a oggi i lavoratori sono stati in ferie forzate, per l’esasperazione di parte dei dipendenti che mercoledì hanno occupato l’ufficio elettorato del comune. Lavoratori che adesso rientreranno tutti in servizio, quindi, scongiurando il rischio licenziamenti e senza alcun ritocco al ribasso dello stipendio, prospettive che nelle ultime settimane avevano preso corpo ma che sono state evitate così come annunciato dal commissario Latella e dal prefetto Postiglione.
Per almeno due mesi, quindi, la Gesip potrà dormire sonni tranquilli, con buona pace delle elezioni comunali, svolgendo solo una parte dei servizi svolti sinora a cui se ne dovrebbero aggiungere altri a partire da luglio, per i quali la Regione potrà attingere dal Fondo sociale europeo per la formazione: tra quelli previsti anche assistenza domiciliare agli anziani, fotovoltaico, grandi eventi, turismo e trasporto a Bellolampo del materiale di risulta.
Tutto risolto, quindi, almeno fino a dicembre quando il comune dovrà privatizzare e liberalizzare per legge buona parte dei servizi delle partecipate, secondo il piano che andrà predisposto dal comune entro il 26 maggio. Sempre che ci si arrivi.
AGGIORNAMENTO
Secondo fonti interne all’azienda, i lavoratori della Gesip dovrebbero tornare al lavoro il prima possibile. Se non lunedì, già martedì.
LE REAZIONI DEI SINDACATI
“Accogliamo con favore la notizia della firma dell’ordinanza – dice Vincenzo Carauna della Filcams Cgil – adesso auspichiamo che si proceda con celerità anche alla definizione del piano di riordino dei servizi e della società partecipate, così da assicurare un futuro sereno ai lavoratori”. Salvatore Barone, di Asia, rivolge un pensiero al governatore Raffaele Lombardo: “Lo ringraziamo per aver salvato 1800 posti di lavoro. Auspichiamo la collaborazione della Regione anche per la redazione del piano di riordino delle partecipate, ribadendo la nostra proposta che prevede due società consortili per tutti i dipendenti, abbattendo l’iva e incentivando l’esodo di chi è prossimo alla pensione”.
Per Loris Bompasso, della Uiltucs, “l’importante adesso è rientrare tutti ai propri posti di lavoro, mentre come sindacato vigileremo sugli ambiti d’impiego dei lavoratori e sui servizi che saranno chiamati a svolgere”.
“Apprendiamo e accogliamo con soddisfazione la notizia, annunciata dal governatore Lombardo, che il premier Monti ha sbloccato i dieci milioni per la Gesip – dice Mimma Calabrò, segretario generale Fisascat Cisl – restano, però, troppe cose da definire. A cominciare dalle mansioni che gli operai saranno chiamati a compiere. Possiamo allora dire che si tratta di un buon inizio a cui dovrà seguire, e in tempi brevi, un piano di riorganizzazione generale della partecipate”.