PALERMO – “Le rappresentanze sindacali, ed in particolare quelle autonome, con la sottoscrizione dell’accordo di febbraio non hanno regalato alcuna cambiale in bianco a nessuno, tantomeno accettato la possibilità che il sindaco disponesse di licenziamenti collettivi o progetti di utilità diluiti nel tempo per i lavoratori della Gesip, che stanno pagando le cattive amministrazioni del comune di Palermo che negli anni hanno depauperato le casse publiche a vantaggio di teatranti della politica”.
Lo scrivono in una nota Cisal, Cisas, Ugl terziario, Asia, Conflavoratori, Usb e Alba a proposito della vertenza Gesip, la società in liquidazione partecipata dal Comune di Palermo. “Rigettiamo in toto le ipotesi di prosecuzione di percorsi che prevedono ulteriori strumenti di ammortizzatori sociali o eventuali altre soluzioni – proseguono i sindacati – che non garantiscano lo status economico antecedentemente allo scorso agosto 2012. Chiediamo che il sindaco riprenda il confronto con i sindacati, dando mandato a chi di dovere di ritirare la procedura di licenziamento e ricercando soluzioni mediate che garantiscano dal primo gennaio il ritorno al lavoro e alla normalità economica di tutti i lavoratori”. “Qualora l’amministrazione comunale dovesse decidere di proseguire in questo stato di chiusura al dialogo e al confronto – concludono- illustreremo in dettaglio il piano B per Gesip, che esiste; con l’immediata richiesta di dimissioni di una amministrazione comunale propensa a dichiarazioni pretestuose e di facciata alla stampa e poco incline ad ammettere quanto affermato dal sindaco a febbraio scorso: e cioè che la soluzione per gli operai della Gesip sarebbe stata il ritorno in servizio del personale da gennaio, con una retribuzione mensile adeguata così come sancito dai diritti costituzionali e dalle norme vigenti”.