“Non si vedono più neanche le foto dei morti”. Una donna ha in mano delle erbacce. Le ha strappate lei dalla tomba. Dice di non aver mai visto una situazione simile. Un’altra donna invece aspetta che la madre venga tumulata. E’ morta due mesi e mezzo fa e da quasi due mesi è al deposito. La Gesip lavora a singhiozzo, e il cimitero dei Rotoli di Palermo ne risente. Dopo una settimana di mobilitazine dei dipendenti della partecipata, che si occupa proprio della manutenzione del cimitero comunale di Santa Maria dei Rotoli, i cestini traboccano di spazzatura e nei depositi le bare continuano ad aumentare.
“Ieri – ha detto Gabriele Marchese, il dirigente del settore degli Impianti cimiteriali del comune – c’erano 145 salme in deposito. Oggi i comunali (che già da qualche tempo erano arrivati a supporto di Gesip) hanno gestito una decina di tumulazioni, ma in media arrivano quindici, venti salme al giorno. E per adesso Gesip si occupa solo di riceverle. Qualcuno nota meno la differenza. “La sporcizia C’è sempre stata”, solo adesso magari si vede maggiormente. E ad occuparsi delle tombe sono adesso le i congiunti del defunto.
E c’è anche un guasto al forno crematorio a peggiorare una situazione, che da tempo vede sala Bonanno moltissime bare in attesa. “Se Gesip dovesse continuare a lavorare a giorni alterni – ha aggiunto Marchese -, il numero di bare in deposito potrebbe arrivare anche a 200”. Ma dal primo aprile in poi, anche in assenza dei lavoratori dell’azienda di via Toselli, la situazione potrebbbe migliorare: “Da quella data – ha concluso il dirigente – ci sarà possibile trasferire altri dipendenti comunali per sopperire all’assenza di Gesip”.