Gesip pronta a esplodere| "Tessere elettorali a fuoco"

Gesip pronta a esplodere| “Tessere elettorali a fuoco”

PALERMO. LUNEDI' CORTEO IN VIALE REGIONE
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“Portiamo le nostre schede elettorali e bruciamole tutti insieme davanti Palazzo delle Aquile”. Sembra un annuncio di guerra il volantino che circola fra i dipendenti della Gesip e che porta in calce la firma di molte sigle sindacali, sebbene le segreterie provinciali dei sindacati confederati ne abbiano prese le distanze. Un’iniziativa estrema che, secondo il volantino, dovrebbe essere compiuta lunedì mattina dopo un corteo che rischia di paralizzare la città. “La manifestazione si terrà, ma di certo non condividiamo il dare fuoco alle schede elettorali”, dice Mimma Calabrò della Cisl, così come la Cgil. “Bisogna considerare la rabbia e l’amarezza dei lavoratori e cogliere il senso politico di certe drammatiche esternazioni”, fa eco la Uil. Il sospetto, però, è che ad avallare il volantino siano stati gli rsa, pressati dai lavoratori, senza il consenso dei vertici, e che quindi la situazione stia sfuggendo di mano un po’ a tutti.

Lunedì mattina, alle 8, i dipendenti della Gesip si ritroveranno in viale Regione siciliana a Palermo, all’altezza della via Pitrè, per bloccare l’asse viario e dirigersi in corteo o verso Palazzo d’Orleans o verso Palazzo delle Aquile facendo varie soste e percorrendo il corso Calatafimi. Un lunedì di passione per la città, che andrà in tilt, ma che è solo l’inizio di un mese che si preannuncia già difficile a causa di una lunga serie di iniziative di protesta che andranno avanti per tutto marzo. Di pomeriggio, infatti, il sindacato Asia terrà un’altra manifestazione che dalle 16 partirà da piazza Croci per arrivare in prefettura. E poi di nuovo mercoledì 7 marzo, sempre alle 16, un altro corteo del sindacato Asia partirà da piazza Pretoria per arrivare fino alla prefettura, meta anche del terzo corteo che si terrà venerdì 9, partendo stavolta dalla sede della Presidenza della Regione alle 16. “Ma lunedì mattina ci sarà anche una nostra rappresentanza – dice Salvo Barone della sigla Asia – perché è pur sempre una manifestazione per i lavoratori dell’azienda”.

Azienda che è sempre più in difficoltà. Il 31 di questo mese, infatti, finiranno i soldi della Protezione civile stanziati la scorsa estate e per la Gesip ricomincerà l’incubo già vissuto fra maggio e luglio di un anno fa. Ma a pagarne le conseguenze sarà anche la città, che rischia di veder paralizzati servizi essenziali come quello del cimitero dei Rotoli o il canile municipale, per non parlare della pulizia nelle scuole e negli uffici comunali. Una situazione che si fa di ora in ora sempre più incandescente, specie dopo le dimissioni del commissario liquidatore Massimo Primavera, che ha lasciato la scottante poltrona non vedendo soluzioni per il futuro di 1800 famiglie.

Per giovedì 8 è prevista l’assemblea dei soci dell’azienda, che dovrebbe nominare il successore di Primavera, e tentare così di ridare un po’ di tranquillità all’azienda. Ma niente sembra scontato. I dirigenti interni, infatti, non ne vogliono sapere di diventare il nuovo bersaglio della rabbia dei lavoratori, quindi Luisa Latella potrebbe decidere di ricorrere a una personalità esterna o a un alto burocrate del comune. Il commissario, intanto, giovedì è stata a Roma e ha avuto un summit presso il ministero degli Interni al quale fa capo, vertice che è stato definito “molto positivo”. Secondo alcuni rumors, l’idea sarebbe quella di prolungare il contratto dell’azienda fino a giugno, chiedendo uno stanziamento straordinario al governo, per poi accedere ad alcuni ammortizzatori sociali per le aziende in difficoltà allo studio del governo. Di certo non una soluzione, ma quantomeno una pezza che potrebbe tamponare l’emergenza durante la campagna elettorale, evitando spiacevoli episodi, così come chiesto anche da Francesco Rutelli, leader di Api, in un’interrogazione parlamentare. Ma soprattutto un escamotage per ottenere altro tempo e poter studiare una soluzione adeguata. Sempre che ce ne sia una.


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